Europee, oggi gli ultimi appelli al voto. Per i partiti è la prova del consenso

Ultime battute e poi il silenzio. Si chiude ufficialmente oggi la campagna elettorale dei candidati sardi in corsa alle elezioni europee, senza nessun ‘big’ che viene a tirare la volata finale.  Domenica si torna alle urne, dalle 7 alle 23, per eleggere gli otto parlamentari che rappresenteranno la Sardegna e la Sicilia a Strasburgo. Non è stata una campagna elettorale molto sentita nell’Isola, soprattutto perché in concomitanza a eventi politici più legati al territorio, primo tra questi l’avvio della legislatura targata Solinas e le scelte politiche per le amministrative che si terranno il 16 giugno prossimo. Non a caso su queste Europee pesa l’incognita dell’astensionismo anche perché in questi ultimi mesi i sardi alle urne si sono recati spesso per diversi appuntamenti elettorali. Dunque, per i diciotto candidati la prima sfida è riuscire a convincere le persone ad andare a votare anche per riuscire a contrastare numericamente i candidati siciliani che possono contare su una popolazione nettamente superiore e che in un sistema proporzionale, utilizzato per le elezioni europee, ha sempre fatto la differenza in passato.

Alle elezioni europee non sono previste le coalizioni. Il sistema è un proporzionale puro, con una soglia di sbarramento al 4%, in cui la lista che ottiene il maggior numero di voti elegge più euro parlamentari. Con queste regole del gioco è innegabile che l’appuntamento di domenica serva soprattutto alle forze politiche per capire quale sia il proprio indice di gradimento. Non a caso queste elezioni hanno, anche negli elettori sardi, un respiro nazionale in cui il voto di opinione ha un peso specifico rilevante. Per la Lega e il Movimento 5 Stelle, legati sì da un contratto di governo, ma anche protagonisti di momenti di grande gelo, sarà un appuntamento fondamentale, anche perché gli altri partiti del centrodestra, puntano ad ottenere un buon risultato che sia una dote convincente per convincere Salvini a staccare la spina al sodalizio giallo-verde.

Per quanto riguarda la Sardegna, gli elementi a disposizione degli elettori per dare un giudizio sulle ‘cose fatte’ sono ancora ridotti. La legislatura regionale è appena cominciata, il presidente Solinas è stato costretto ad affrontare alcune emergenze (continuità territoriale e accantonamenti su tutte) e ha tardato nella formazione della Giunta. Il Consiglio regionale ha finito nei giorni scorsi i riti celebrativi (giuramenti, elezioni delle cariche e formazione delle commissioni) e solo adesso comincia a programmare i lavori ma concretamente non è stato ancora fatto nulla. Impossibile dare un giudizio su politiche sanitarie, economiche o su scelte amministrative. Inoltre, diversi partiti isolani, il Psd’Az in cima, non parteciperanno alla competizione, limitandosi a un sostegno (nemmeno in forma ufficiale) ad altre liste. Per il Partito democratico il banco di prova riguarda la tenuta delle percentuali che gli hanno concesso la palma di primo partito in Sardegna alle scorse elezioni regionali, nonostante la sconfitta.

Questi i presupposti di una campagna elettorale che non potrà contare in nessuna chiusura col botto: i leaders nazionali non sono venuti in Sardegna. I candidati chiudono in diverse località della Sardegna, tranne la capolista del Movimento 5 Stelle, Alessandra Todde, a Roma per la manifestazione finale assieme al capo politico pentastellato, Luigi Di Maio.  I candidati della Lega, Sonia Pilli e Massimiliano Piu, hanno scelto la campagna elettorale itinerante, in linea con il motto ‘tra la gente’, attraversando in quarantotto ore numerosi centri della Sardegna assieme ai consiglieri regionali e ai deputati sardi del Carroccio. Salvini non è arrivato nell’Isola ma il suo nome è in cima all’elenco dei candidati anche nel collegio della Sardegna e della Sicilia. Chiusura a Cagliari per l’eurodeputato uscente, Salvatore Cicu che, assieme a Gabriella Greco, rappresenta i candidati sardi nella lista degli azzurri. Anche in questo caso, il presidente del partito, Silvio Berlusconi, è il capolista nel collegio insulare. Il Partito democratico ha puntato su una sola persona, Andrea Soddu, che insieme al segretario dem, Emanuele Cani e al consigliere regionale, Massimo Zedda, ha scelto Nuoro, città di cui è sindaco, per chiudere la campagna elettorale. Anche Fratelli d’Italia, che può contare sulla presenza in lista della leader, Giorgia Meloni, ha deciso di concentrare tutti gli sforzi su Antonella Zedda, dirigente del partito.

Gli altri candidati in corsa sono Pietrina Putzolu di +Europa – Italia in Comune, Egidio Trainito, padovano ma residente in Gallura dal 1985, scelto da Europa Verde.  Poi, i Popolari per l’Italia hanno scelto Francesco Casula, mentre Maria Daniela Paglietti Barbara Figus saranno le candidata del Popolo della Famiglia. Un solo candidato per il Partito Comunista ed è Giuseppe Salvatore DonedduOmar Tocco e Maria Cristina Ibba sono in corsa per La Sinistra. Con tre candidature è la lista di Casapound ad avere il maggior numero di sardi in corsa e sono Francesca CariaGiuliana Pinna e Luca Virdis.

Matteo Sau

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