Eterologa, Arru sfida il ministro: “In Sardegna si può fare”

“In Sardegna si può praticare la fecondazione eterologa e la Regione è naturalmente favorevole affinché si definisca al più presto il quadro normativo in merito”.

“In Sardegna si può praticare la fecondazione eterologa e la Regione è naturalmente favorevole affinché si definisca al più presto il quadro normativo in merito”. Lo afferma l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru. I centri dove è possibile eseguire la fecondazione eterologa con gameti maschili e femminili sono i reparti di Ginecologia dell’Ospedale Microcitemico e delle cliniche universitarie di Cagliari e di Sassari. La Regione prende così una netta posizione nel dibattito che negli ultimi giorni vede contrapposta la Consulta da un lato e il ministro della Salute Beatrice Lorenzin dall’altro. Per Giuseppe Tesauro, presidente della Corte Costituzionale, la fecondazione eterologa può essere praticata subito, senza attendere nuove normative di legge. Al contrario, secondo la Lorenzin, occorre che il Parlamento legiferi in materia e colmi un vuoto normativo. Il suo braccio destro, Assuntina Morresi, ha detto senza mezzi termini che il ministero invierà i controlli in tutte le cliniche che effettueranno l’eterologa.

Oggi, arriva la presa di posizione della giunta Pigliaru. “Nell’Isola le richieste di fecondazione eterologa sono più alte rispetto alle altre regioni perché – continua l’assessore – l’età delle coppie è più elevata e le condizioni economiche e sociali più disagiate impediscono di rivolgersi all’estero”. Sono un centinaio le coppie che ogni anno si recano fuori dall’Italia per questo motivo.

“È chiaro che se entro settembre e ottobre non saranno emanate le nuove linee guida ministeriali sulla procreazione medicalmente assistita, che per legge devono essere aggiornate ogni 3 anni e sono ferme al 2008 e visto il pronunciamento della Corte Costituzionale, tutti i centri italiani pubblici e privati si sentiranno liberi di eseguire la fecondazione eterologa”, spiega Arru. “In ogni caso – conclude l’assessore – gli aspetti organizzativi e autorizzativi e i dettagli applicativi sulla pratica della fecondazione eterologa saranno certamente oggetto di confronto in Giunta regionale”.

 

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