Elezioni Olbia, Fratelli d’Italia in rivolta: dirigente della Meloni va con Pd e M5s

Una paginetta dattiloscritta. Per dire alla leader nazionale, Giorgia Meloni, che alle elezioni di Olbia, la prossima primavera, il coordinatore provinciale ha deciso di correre insieme al Pd e a M5s. E lo ha fatto a nome del partito. In virtù del suo incarico da dirigente degli Fdi. Ma la reazione non si è fatta attendere: nei Fratelli d’Italia è rivolta, parallela alle trattative politiche con le quali nel capoluogo della Gallura si sta decidendo lo scacchiere elettorale, con annessa corsa alle alleanze.

La querelle targata Fdi non viaggia da sola, ma è legata a ruggini olbiesi che si trascinano da anni. Roba di ‘pesciì grandi che fagocitano i piccoli, i Fratelli d’Italia in questo caso. I big sono da una parte l’attuale sindaco ed ex deputato Settimo Nizzi, azzurro della prima ora, fedelissimo di Silvio Berlusconi da quasi trent’anni; dall’altra l’ex senatore Fedele Sanciu, forzista pentito, che a Nizzi fa la guerra da molte primavere, sebbene Sanciu debba a Nizzi la sua esistenza politica in Forza Italia. Ma Sanciu vuole di nuovo provare a fare le scarpe al sindaco.

Con questo obiettivo, mesi fa, l’ex senatore ha bussato alla porta del Pd. Che, come noto, non tocca palla da cinque anni, da quando Nizzi ha rivinto le elezioni nel 2016. Sanciu ha riproposto lo stesso modello politico che nel 2011 ha portato Nizzi alla sconfitta, ‘usando’ un altro ex fedelissimo del sindaco, Gianni Giovannelli, anche lui berlusconiano pentito. L’assist politico servito da Sanciu al Pd è un’alleanza civica che mette insieme sinistra e destra. E stavolta anche gli M5s.

Il nuovo cartello elettorale si chiama la Grande coalizione. Il candidato sindaco è già stato scelto: è il direttore dell’Area marina protetta di Tavolara-Capo Coda Cavallo, Augusto Navone. Uno che proprio Nizzi aveva voluto in quel ruolo, ai primi del Duemila, visto il curriculum e fregandosene delle appartenenze politiche. Navone è un uomo del centrosinistra, anche se tessere negli ultimi anni non ne ha avuto. E proprio per far sembrare la Coalizione molto civica, il Pd ha sacrificato sull’altare del potere quello che per lungo tempo è stato considerato il candidato in pectore del centrosinistra olbiese, Gianluca Corda, segretario cittadino dei dem e dirigente scolastico.

È in questo scenario che si inserisce lo scontro Fdi. Perché Gigi Carbini, coordinatore provinciale e vice regionale, ha scelto Sanciu anziché Nizzi decidendo di correre col Pd. Ma un pezzo di partito si è rivoltato contro. A cominciare da Giovanni Maggio, il coordinatore cittadino che a fine dicembre si è dimesso proprio in contestazione con la linea di Carbini.

La lettera spedita a Roma ha una sua fondatezza: gli Fdi olbiesi non hanno capito se l’alleanza col Pd l’abbia autorizzata la Meloni o qualche altro dirigente nazionale. E per questo hanno spedito la missiva anche al deputato Guido Crosetto e a Giovanni Donzelli, il coordinatore nazionale organizzativo.

Del resto, se Carbini si è schierato col Pd autorizzato da Roma, il problema non si pone nemmeno. Significa che la Meloni, a Olbia, ha rotto col resto degli alelati di centrodestra. Quindi Forza Italia, Lega, Psd’Az, Udc e Riformatori, che sostengono Nizzi. Però dovrebbe comunicarlo formalmente. Anche perché agli Fdi non risulta. Diversamente il coordinatore provinciale degli Fdi ha fatto tutto da solo. Ma a rigor di logica si  sarebbe dovuto autosospendere. Perché un piedi in due staffe è quantomeno scomodo.

Gli Fdi galluresi hanno scritto che “ad oggi non sono noti pronunciamenti ufficiali, tanto del Coordinamento regionale quanto della Segreteria nazionale del Partito, che avvallino la scelta di aderire alla Grande coalizione”. La richiesta di chiarimento, quindi, ha come destinataria anche ad Antonella Zedda, la numero uno sarda del Fratelli d’Italia da un anno e mezzo, dopo le dimissioni di Paolo Truzzu, che lasciò il Consiglio regionale e la guida del partito per fare il sindaco di Cagliari. La Zedda, che ha incarico nell’assessorato all’Ambiente in mano all’Fdi Gianni Lampis, è vicinissima a Salvatore Deidda, l’unico parlamentare Fdi eletto nell’Isola alle Politiche di tre anni fa.

Adesso i ‘Fratelli olbiesi’ attendono che Roma e Cagliari battano un colpo e chiariscano la posizione del partito una volta per tute. Anche per un’altra ragione: se la Meloni accetterà in Gallura l’alleanza col Pd, il simbolo di Fdi non sarà presente sulla scheda elettorale delle Comunali 2021. Questo perché nella Grande coalizione hanno deciso di usare solo liste civiche. Per far sembrare tutto nuovo, anche le candidature del Pd. Con Nizzi, invece, i partiti aderiscono all’alleanza nella forma più tradizionale, ciascuno col proprio simbolo.

Per completezza del quadro politico e delle vecchie ruggini, con Navone ha deciso di candidarsi pure un altro ex azzurro, Marco Piro, che di Nizzi fu assessore (giovanissimo) in una delle prime Giunte targate Forza Italia. Con Piro, che si unisce a Sanciu e Carbini, gli ex pidiellino della Grande coalizione sono tre.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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