Elezioni, i candidati di Fratelli d’Italia: “Puntare su lavoro, infrastrutture e trasporti”

Un luogo simbolo, l’aeroporto, scelto non a caso come sede della presentazione dei candidati. La prima denuncia di Fratelli d’Italia, nel giorno della presentazione delle liste in vista del voto del 4 marzo, riguarda proprio il tema dei trasporti.

“Un tema cruciale per lo sviluppo della Sardegna – ha esordito il consigliere regionale Paolo Truzzu – una delle responsabilità più pesanti di questa Giunta di centrosinistra è proprio la gestione della continuità territoriale. Ha criticato la precedente Giunta ma in realtà prima la continuità consentiva di muoversi a prezzi contenuti, ora questo non è più possibile”.

Una frecciata anche al Movimento 5 stelle. “Bisogna ricordare ai grillini – ha detto Truzzu – che non è sufficiente candidare un bravo velista (riferimento ad Andrea Mura, lo skipper sceso in campo con M5s, ndr) che sa guidare una barca per guidare il Paese. Noi ci affidiamo a dei lavoratori che si mettono al servizio della comunità”.

FdI punta ancora sul parlamentare uscente Bruno Murgia: è in corsa sia sull’uninominale sia sul proporzionale: “Abbiamo sensazioni molto positive – ha detto il parlamentare nuorese – c’è molta voglia di centrodestra”. Anche per Murgia, è centrale il tema dei trasporti: “Difficile viaggiare per i sardi – ha confermato – lo possiamo verificare ogni volta che facciamo un biglietto”.

Altri temi forti: infrastrutture, strade, energia. Ma soprattutto una speranza. “Quella – ha detto – di avere un governo eletto dal popolo”. E poi i valori “nazionali”: natalità, ordine e giustizia. L’ex consigliere regionale Gianni Lampis – uninominale Oristano e Medio Campidano – ha sottolineato l’importanza del ruolo dei Comuni e delle aree interne. “Identità da salvare all’interno dei nostri territori – ha detto – voglio portarla in Parlamento: più Sardegna in Italia”. Salvatore Sasso Deidda, coordinatore regionale Fdi, ha criticato la legge elettorale. E ha toccato il tema del lavoro: “Situazione sempre grave – ha detto – si fanno passare per occupati persone che prendono 300 euro al mese: non è questa la soluzione”.

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