Direzione regionale Pd, scontro tra Soru e Silvio Lai

Il segretario regionale del Pd, Silvio Lai, apre al voto subito su una eventuale mozione di sfiducia nei suoi confronti, ma l’ex presidente della Regione Renato Soru sgombra subito il campo da quello che definisce un equivoco. “Non ho chiesto e non chiedo le dimissioni del segretario e non contesto il suo diritto a sostenere un candidato alle primarie”.

La Direzione regionale del Partito democratico è cominciata a Oristano con un’ora di ritardo e con un confronto a tutto campo tra Lai e Soru. Il senatore difende il risultato delle primarie, “di cui possiamo essere orgogliosi” e che legittima la candidatura di Francesca Barracciu alla presidenza della Regione; l’ex governatore condivide l’opinione di Lai sulla legittimità della candidatura della Barracciu, che era anche la sua candidata, ma non è proprio convinto che i 52 mila elettori delle Primarie siano un buon risultato.

Lo scontro vero però è sul Congresso. La proposta di Lai è di concentrare tutti gli sforzi del Partito sulla campagna elettorale, perché mancano ormai solo tre mesi alla presentazione delle liste, e di rinviare perciò anche i congressi cittadini e provinciali a dopo le elezioni, cioè a marzo. Soru rilancia, dice no al rinvio dei congressi di circolo e provinciali e chiede anzi che l’8 dicembre si facciano assieme alle primarie per la segreteria nazionale anche quelle per il nuovo segretario regionale, per poter andare alle elezioni “con un partito rinnovato” che consenta al centrosinistra di presentarsi alle elezioni regionali con un partito democratico rinnovato e con più smalto. Altrimenti, ha spiegato Soru, “tanti andranno via a lavorare per altre liste come ha fatto e sta facendo l’ex presidente del nostro partito (Valentina Sanna, ndr)”.

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