Aveva patteggiato 20 mesi e restituito gli oltre 40 mila euro di fondi destinati ai gruppi che aveva speso, tra l’altro, anche per maialetti e finti convegni. Ma per l’ex consigliere regionale Pdl Sisinnio Piras quella pagina buia non si è chiusa con la fine del processo penale: ora è intervenuta anche la Corte dei Conti, a gamba tesa. Come riporta l’Unione Sarda, i giudici contabili hanno condannato Piras a pagare 41.759 euro più gli interessi dal 2013, la stessa cifra che aveva speso illegittimamente durante il mandato in via Roma e poi resituito durante il processo. Secondo la Corte dei Conti i suoi comportamenti hanno danneggiato l’immagine e il prestigio della Regione perché “hanno rafforzato nell’opinione pubblica il convincimento che anche coloro che dovrebbero rappresentare ai più alti livelli gli interessi della collettività operino, invece, per realizzare illecitamente propri fini personali”.
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Dalle pagine del quotidiano cagliaritano, Sisinnio Piras si dice “indignato” per questa nuova condanna, la prima per danno all’immagine della Regione. “Non c’è alcuna logica in questa decisione: ho concordato subito la pena col pm e ho restituito le somme contestate, pur di chiudere la vicenda. Questa sentenza non esiste. Qual è il danno di immagine che ho creato alla Sardegna? – ha commentato l’ex consigliere Pdl -. Non ho preso soldi per me, per scopi personali. Ho utilizzato quelle somme come si doveva fare. Poi un magistrato ha ritenuto il contrario, e va bene. Ma le ho anche restituite interamente. Credo di non aver creato alcun danno di immagine al Consiglio”. Nell’intervista concessa all’Unione Sarda, Piras non risparmia una frecciata ad Antonello Peru: “Ci sono stati colleghi anche arrestati per episodi più delicati. Eppure qualcuno alle ultime regionali è stato il più votato in Sardegna. Forse da parte dei cittadini c’è meno fiducia nella magistratura”.