Nulla da salvare nella gestione dell’emergenza sanitaria in fase di coronavirus. Anzi, a metterci il carico è quello che succede in Regione, parallelamente alla pandemia. A muovere l’accusa è il consigliere regionale dei Progressisti, Massimo Zedda, sempre più duro sul suo profilo Facebook nei confronti della Giunta e del presidente della Regione, Christian Solinas. Se da un lato gli ospedali e tutto il sistema sanitario sardo scricchiola davanti all’aumento dei contagi e dei ricoveri, dall’altra si procede con modifiche legislative che, secondo Zedda, hanno poco a che fare con l’affrontare di petto un problema. “Moltiplicano le poltrone e non i posti letto negli ospedali”, scrive l’ex sindaco di Cagliari, sottolineando uno “spreco da 65,6 milioni di euro”.
Zedda attacca il governatore puntando il dito sulle priorità, ossia “tre leggi per moltiplicare le poltrone e le nomine. Di questo si è occupato, perdendo tempo prezioso e annunciando oggi la chiusura della Sardegna”. La colpa sta nel fatto che non ci sia stata “nessuna assunzione negli ospedali, nessun aiuto all’economia” in un contesto sempre più preoccupante in cui “decine di ambulanze sono in fila per giorni, con i malati a bordo, davanti ai pronto soccorso. Liste d’attesa infinite e focolai di virus negli ospedali”.
Dopo aver stigmatizzato l’operato di Solinas, Zedda elenca tutti i fattori che hanno scatenato la polemica. La riforma della sanità che ha ripristinato le 8 Asl “crea quindici nuove poltrone per una spesa di quasi 3,6 milioni di euro”. A queste si aggiungono le “69 delle nuove Provinceper una spesa di 5 milioni solo per i nominati, ma il costo del personale potrebbe arrivare a 28 milioni di euro, come sottolineato dalla Corte dei Conti“.
Un altro aspetto riguarda ” le 165 poltrone per capi di gabinetto, segretari particolari, consulenti e addetti vari degli assessorati per una spesa di 13 milioni di euro – spiega Zedda – cinquantuno poltrone, 21 di queste per esperti e consulenti, per l’ufficio di gabinetto del presidente della Regione per una spesa di 4,5 milioni di euro”. Una vera e propria lista della spesa che continua con altri “111 posti per direttori di dipartimento, dirigenti e uffici di supporto per una spesa di 8,1 milioni di euro, 37 per per l’ufficio del Segretario generale per una spesa di 2,7 milioni di euro e 459, ma il numero potrebbe salire, tra amministratori, segretari, consulenti, direttori, autisti, commessi, archivisti, centralinisti, dirigenti, contabili, capi di gabinetto, uscieri, portaborse per una spesa di 65,6 milioni di euro”.
Queste le accuse al governatore e di fatto a tutta la maggioranza di centrodestra che governa la Regione. Accuse alle quali si aggiunge anche il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, convinto che “sinora la Giunta e l’assessorato alla Sanità hanno negato la realtà, ci hanno detto che tutto andava bene, che i posti letto non mancano e che siamo in una situazione di sicurezza”.
M.S.