Corte dei Conti bacchetta la Regione: superati tetti spesa dispositivi medici

Bacchettata della Corte dei Conti alla Regione per il superamento dei tetti di spesa per l’acquisto di dispositivi medici (protesi, valvole, ecc.) che  rappresentano il 33% dei costi sostenuti nell’Isola per le forniture di beni sanitari. “Dall’esame dei dati disponibili e dall’incrocio tra le  varie fonti informative emerge che la spesa complessiva regionale per dispositivi medici è superiore ai tetti programmati e in tendenziale crescita negli ultimi esercizi”, ha spiegato la consigliera della Sezione controllo della Corte dei Conti della Sardegna, Lucia D’Ambrosio, che oggi ha illustrato – in una adunanza pubblica con contradditorio davanti al presidente Francesco Petronio e all’assessore della Sanità, Luigi Arru – l’analisi su questo specifico aspetto della spesa sanitaria sarda. La consigliera ha notato il “disallineamento dei dati raccolti ed elaborati attraverso le diverse tipologie” nella ricostruzione degli andamenti di spesa per questo genere di forniture. “La Regione risulta non aver rispettato il tetto in tutti gli esercizi esaminati – fa sapere il giudice D’Ambrosio – le manovre di spending review hanno introdotto un tetto per la spesa relativa ai dispositivi medici”.

Dai dati raccolti dalla Sezione controllo della Corte dei Conti emerge che “in Sardegna la spesa pro-capita per l’acquisto di dispositivi medici resta in ogni caso elevata e molto superiore alla media nazionale”. In particolare Dal 2013 al 2016 l’incremento di spesa per questi dispositivi è salito del 28,3%, ma i dati trasmessi risultano comunque ancora carenti per una analisi approfondita. L’assessore Arru e il manager dell’Ats, Fulvio Moirano, hanno replicato evidenziato “il buon miglioramento dei conti sulla sanità degli ultimi anni che hanno permesso – ad esempio sulla spesa farmaceutica nella farmacia territoriale – alla Sardegna di risalire cinque posizione rispetto all’ultimo posto
nazionale”. “È stato fatto un grosso lavoro per la riorganizzazione – ha detto Arru – con la nascita dell’Ats c’è stato uno sforzo di omogeneizzare il controllo di gestione. Uno sforzo complesso per dare finalmente un sistema controllato del sistema sanitario”. Moirano ha poi sottolineato come ancora la Sardegna sia “molto indietro sull’uso nel pubblico dei farmaci generici rispetto a quelli, ben più costosi e più noti, commercializzati dalle case farmaceutiche”.

 

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