Consiglio regionale, rischio terremoto: attesa per il verdetto del Tar sui ricorsi

È attesa per questa mattina la decisione dei giudici del Tar Sardegna sul ricorso elettorale presentato da Antonio Gaia, Pierfranco Zanchetta e Marzia Cilloccu che, se accolto, modificherebbe la composizione del Consiglio regionale, escludendo in particolare gli otto eletti della Lega. I tre contestano l’adesione tecnica di alcuni consiglieri a sette partiti non rappresentati in Aula nella passata legislatura: Lega, Sardegna civica, Fortza Paris, Sardegna in Comune, Futuro Comune, Noi la Sardegna, Energie per l’Italia. Obiettivo: consentirgli di partecipare alle elezioni senza bisogno di raccogliere le firme. L’obiezione dei tre è chiara: i “patrocinatori” si sono comunque presentati con le rispettive forze politiche, non con quelle che hanno cercato di aiutare. C’è anche un’altra opzione: la seconda sezione del Tribunale amministrativo, presieduta da Francesco Scano, relatore Marco Lensi, potrebbe decidere di pronunciare la sentenza tra dieci giorni. Oggi era prevista anche la discussione di altri due ricorsi sull’attribuzione dei seggi elettorali. Il primo, presentato dal vice coordinatore di Forza Italia, Ivan Piras, non eletto alle regionali di febbraio, contro Alfonso Marras dei Riformatori, è stato rinviato al 26 giugno. Il secondo, sempre per l’attribuzione del seggio ottenuto da Marras, è stato presentato da Nello Cappai (Uds): per quest’ultimo la decisione dei giudici è prevista per domani.

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Secondo alcuni, se il Tribunale amministrativo accettasse i ricorsi, e poi il Consiglio di Stato li confermasse, la Lega, primo partito della coalizione di centrodestra uscita vincitrice dalle urne, perderebbe tutti i suoi otto eletti. La volontà popolare non sarebbe più rappresentata e per questo, secondo questa scuola di pensiero, il ritorno alle urne sarebbe inevitabile. In questo caso estremo il presidente della Regione, Christian Solinas – che nel frattempo ricopre anche la carica di senatore e non ha un vice, perché deve essere ancora nominato – potrebbe anche sciogliere l’Assemblea.

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Oltre agli otto del Carroccio, se i giudici amministrativi accettassero i ricorsi, dovrebbero lasciare il posto nell’Assemblea Roberto Caredda di Sardegna Civica e Maria Laura Orrù di Sardegna in Comune, Valerio De Giorgi (Fortza Paris), Franco Stara (Futuro comune con Massimo Zedda), Diego Loi (Noi con Massimo Zedda), Antonio Piu (Fututo comune con Massimo Zedda). Tra domani e il 26 giugno saranno dibattuti altri sette ricorsi con lo stesso oggetto presentati da Edoardo Tocco (Fi), Andrea Tunis (Sardegna 20Venti), Luca Pizzuto (LeU), Pietro Cocco (Pd), Gaetano Ledda (Psd’Az), Maria Paola Curreli (Pd) e da un elettore, Pietro Ciccu. I restanti ricorsi sono focalizzati sulla corretta attribuzione dei seggi a ciascun collegio elettorale. In tutti i casi viene lamentata una sperequazione ai danni dei collegi di Nuoro, Ogliastra e Sulcis. Ricorrenti sono Nello Cappai (Uds) contro Alfonso Marras (Riformatori), Ivan Piras (Fi) sempre contro Marras, Antonio Solinas (Pd) nei confronti di Salvatore Corrias, Gianluigi Piano, Valter Piscedda, Ignazio Manca. Poi, Raimondo Perra (Cristiano popolari socialisti) nei confronti di Franco Stara (Futuro Comune), Sebastiano Cocco (Sardegna in Comune) contro Maria Laura Orrù di Sardegna in Comune.

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