Cappellacci si potrà dimettere e poi ricandidare, cambiata la legge elettorale

Ugo Cappellacci potrà mandare tutti a casa senza correre il rischio di non poter correre per le Regionali del 2014. In commissione Autonomia è stato cancellato l’articolo che vietava la ricandidatura di un governatore dimissionario. Perché così ha chiesto il governo di Enrico Letta che ha impugnato la legge elettorale, per incostituzionalità.

In Aula, un mese fa, era stato Mario Diana (ex pidiellino di “Sardegna è già domani”) a presentare quell’emendamento sull’incandidabilità, subito ribattezzato come l’articolo anti-Cappellacci. Ma adesso, con una controleggina che approderà in Consiglio regionale dopo la pausa di Ferragosto (quello di oggi è stato solo il primo passaggio), la trappola al presidente dovrà essere spazzata via, al più tardi a settembre.

La commissione, presieduta dal finiano Ignazio Artizzu, ha votato all’unanimità l’abrogazione dell’emendamento Diana.«Il cambio della norma – spiega il relatore Gian Valerio Sanna (Pd) – non intacca il meccanismo elettorale e quindi può essere approvata in tempi brevi e con il buon senso di tutti». Dopo di che «ripartiranno i tre mesi necessari per l’eventuale richiesta di referendum», sottolinea il democratico.

Il nuovo passaggio in Consiglio della legge elettorale apre anche un altro scenario: vero che il Consiglio dei ministri non ha rilevati profili di incostituzionalità sulla mancata introduzione della doppia preferenza di genere. Ma contestualmente all’abrogazione dell’articolo sulla non candidabilità del governatore dimissionario,  non è escluso che si potranno presentare emendamenti per introdurre l’obbligo della rappresentanza femminile nella massima assemblea sarda.

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