Regione “pappa e citti”. Top secret su cene e frigobar

A Cagliari, in viale Merello, ci sono diversi bar. E sono tutti ben frequentati. Compreso a rigor di logica quello del presidente della Regione Ugo Cappellacci. Che nell’ultimo mese – l’ordine risale al 30 marzo scorso – per rifornire il frigobar di villa Devoto ha speso poco meno di 1.000 euro.

Per il bar di rappresentanza? 1.000 euro.

Inutile tentare di sapere quali bibite abbiano portato a casa del presidente della Regione i fattorini di una ditta di Selargius, che pare rifornisca abitualmente Villa Devoto: ai piani alti non solo tacciono, ma fanno pure capire che parlare con i giornalisti – e quindi informare i cittadini – non rientra tra i loro compiti istituzionali. E soprattutto nel loro stipendio. Lo fanno capire con un telefono chiuso in faccia.

Il documento sull’ordine da 1.000 euro di forniture del bar di via Oslavia è stato pubblicato solo oggi e dice che l’Ufficio di gabinetto della presidenza chiede di rifornire “il bar di rappresentanza” dei “generi di consumo necessari”. Alle stesse condizioni di un precedente ordine. Con quale cadenza non è specificato. Si sa però chi ha firmato il documento: è il capo di Gabinetto Ada Lai.

Almeno l’indirizzo di consegna della merce destinata al bar ‘istituzionale’ è chiaro: via Oslavia 2. Sede ufficiale, come detto, del presidente della Regione. Ma non sempre, a dir la verità: Renato Soru ad esempio decise di non servirsene. Cappellacci sì. Tant’é che in occasione di ‘Cagliari Monumenti aperti’, ha fatto da Cicerone alle centinaia di persone incuriosite dagli appartamenti del governatore. Avrà magari offerto – da qui la spesa – una bibita a tutti i visitatori. Beh, basta dirlo, no?

Si mangia tutti dal Corsaro, al ristorante Italia e al Sette vizi: paga la Presidenza della Regione. E perché?

Sarebbe interessante, su questo versante, sapere come mai la Presidenza della Regione abbia speso 544 euro dal Corsaro, noto ristorante cagliaritano d’alto livello. Abbiamo provato a chiederlo alla dottoressa Lai, che però era impegnata e ha interrotto la comunicazione. Sarebbe stato interessante capire perché 520 euro siano andati – per ‘colazione di rappresentanza’ – al Ristorante Italia. E sarebbe stato interessante sapere anche perché sempre la Presidenza della Regione ha staccato un assegno da 3.800 euro a favore della Sette Vizi srl, la società che a Cagliari gestisce il punto ristoro della mediateca del Mediterraneo. “Ci sarà stato un convegno”, ha detto Ada Lai prima di chiudere il telefono. Bene: quale? Non si sa. Abbiamo mandato una mail, ma non c’è stata risposta.

La borsa portadocumenti da 400 euro e 1.200 euro per l’auto blu. Che Cappellacci aveva abolito.

Uno dei cavalli di battaglia del governatore riguardava l’abolizione della cosiddette ‘Auto blu’. A Cagliari, forse. A Roma però la presidenza ha affittato proprio un’auto blu – anche in questo caso non si sa per chi, per quanto e per cosa – con una spesa poco inferiore ai 1.200 euro, contratta con la ditta Traietti di Roma. In quale occasione? Nei documenti non è specificato. Potrebbe trattarsi della stessa occasione per cui la presidenza della Regione ha speso poco meno di 400 euro per l’acquisto di una cartella portadocumenti. Rigorosamente in pelle.

Ancora spese. Per piante, modelle e gruppi folk.

A marzo, Cagliari ha ospitato una manifestazione, quella del Copeam. Chi non sa cos’è il Copeam è subito servito: si tratta della Conferenza permanente dell’audiovisivo nel Mediterraneo. Una iniziativa che, a onor del vero, ha portato in città personalità del calibro della presidente Rai Anna Maria Tarantola. Non se n’è accorto quasi nessuno, a parte una società, la Venus Dea, che per garantire il ‘servizio accoglienza’, i ‘gruppi folk’ e le ‘piante’ per allestire le sale dove si sono tenuti gli incontri, ha incassato poco meno di 2.000 euro.

Trasparenza e conflitti di interesse: il caso Ada Lai/Francesco Cicero. 

L’anomalia l’aveva segnalata l’opposizione di centrosinistra in consiglio regionale pochi giorni fa. Si parla del conflitto di interessi che riguarda Ada Lai e Francesco Cicero, che sono marito e moglie. Il neo-responsabile della Comunicazione/Trasparenza della Regione è appunto  Cicero. Lo ha nominato poche settimane fa Ugo Cappellacci. Il capo di Gabinetto di Cappellacci è appunto Ada Lai. In sostanza, Cicero è controllato dalla moglie.

La dirigente Lai, a richiesta di informazioni e delucidazioni, si è ben guardata dal fornire giustificazioni esaustive. Semplicemente ha chiuso la comunicazione telefonica.

Il Dottor Cicero coniugato Lai è stato molto più gentile: “Fate un accesso agli atti”, ha detto. Dimenticando forse i pronunciamenti della Corte Costituzionale che ai giornalisti attribuiscono un accesso privilegiato alle informazioni e soprattutto agli atti, come è stato richiesto via posta elettronica certificata. E questo a seguito di un suggerimento dello stesso Cicero, così come confermato da alcuni funzionari – molto disponibili – che però purtroppo ha portato ad alcun risultato: la Regione non ha (se non sulla carta) alcuna posta elettronica certificata funzionante. Tutto finto. Come la trasparenza.

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it

 

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