Cappellacci chiede incontro a Letta sulla vertenza entrate

Il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, ha chiesto un incontro al presidente del Consiglio, Enrico Letta, per fare il punto sulle vertenze aperte con lo Stato, a cominciare da quella sulle Entrate e il Patto di Stabilità. Nella lettera inviata al Premier il Governatore sottolinea, tra l’altro, che da parte della Regione vi è stata sempre la massima e leale collaborazione con il Governo nazionale, ma a questo rispetto istituzionale “continua a non seguire una corrispondente risposta del Governo”.

“Il governo regionale è impegnato a fronteggiare una crisi economica senza precedenti nella storia autonomistica e, nel contempo, con determinazione, ad individuare nuove prospettive di occupazione, crescita e sviluppo. La crisi però continua a mordere con effetti negativi gravissimi per l’occupazione, per il sistema economico, industriale e sociale di tutta l’Isola, la cui portata ha più volte superato il livello di guardia con rischi concreti per la pace sociale e lo stesso ordine pubblico”, ha scritto Cappellacci. “Spiace dover sottolineare che il Governo nazionale ha avuto nel passato, e continua ad avere oggi, forti responsabilità: vi sono alcune importanti partite aperte, decisive per il futuro della nostra Isola che, purtroppo, non hanno ancora trovato soluzione. Profonde sono le conseguenze dei ritardi accumulatisi nel tempo per il non avere affrontato, entro i fondamentali principi dell’unità nazionale, i nodi storici e le cause strutturali che non assicurano ai sardi parità di diritti e condizioni rispetto al resto dei cittadini italiani, continuano ad ostacolare lo sviluppo e rendono sempre più difficile contrastare la dura crisi che oggi colpisce il tessuto sociale e produttivo”.

L’intervento di Cappellacci è proseguito rimarcando il fatto che la Sardegna non è mai venuta meno ai doveri di collaborazione con il Governo, ai quali però non corrisponde un comportamento corrispondente a livello nazionale. “Non è stato sufficiente neanche il prezioso e qualificato intervento del Presidente della Repubblica che, a seguito di una Sua recente visita in Sardegna, aveva favorito la “riapertura” del confronto con il Governo Monti sui temi centrali della cosiddetta “Vertenza Sardegna”. Un accurato dossier era stato da noi portato all’attenzione del Governo nazionale su questi temi prioritari riguardanti: la vertenza entrate e la ridefinizione del patto di stabilità; la continuità territoriale ed in particolare quella marittima; il riconoscimento della condizione di insularità, il federalismo fiscale e la zona franca; la riduzione dei divari infrastrutturali e lo sblocco delle risorse ex-FAS; le vertenze industriali di valenza strategica nazionale, come quelle del settore della chimica, della mineral-metallurgia (alluminio e carbone in particolare) e della produzione energetica. Quattro settimane dall’istituzione del tavolo del confronto Stato-Regione (avvenuta con apposito DPCM), era stato il tempo definito dallo stesso decreto per chiudere i lavori ed individuare le possibili soluzioni per risolvere in particolare la questione delle entrate e del patto di stabilità. Con grande rammarico abbiamo dovuto rilevare che, ancora una volta, nonostante i propositi originari, anche quel percorso si è risolto in un nulla di fatto”.

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