Caos in Consiglio, i seggi in bilico rischiano di far saltare le riforme

Le riforme rischiano di saltare a causa del caos dei seggi in bilico, a pochi giorni dalla sentenza del Consiglio di Stato che ha dichiarato decaduti quattro consiglieri regionali. I tempi potrebbero allungarsi se non si troveranno soluzioni immediate per la sostituzione dei consiglieri. Servono risposte immediate dal Consiglio di Stato o dall’Ufficio centrale regionale presso la Corte d’Appello, a seconda della strada che seguirà la Giunta per le elezioni. E intanto il blocco dei lavori in Aula alla vigilia della pausa estiva rende precaria la possibilità di approvare le riforme all’esame del Consiglio.

In bilico la riforma degli Enti locali e l’istituzione dell’Agenzia sarda della Entrate, la leggina che stanzia i fondi per le società in house delle Province e i precari della Provincia di Cagliari e la riforma della Regione (legge 1). Ancora: la legge che finanzia il Trenino Verde e quella che ridisegna i servizi per il lavoro (Csl), la riforma dell’Ente Foreste, già presa in carico dalla commissione competente, e la trasformazione di Sardegna Ricerche da società consortile ad Agenzia, ora in Aula ma bloccata proprio dalla notifica della sentenza dei giudici amministrativi di secondo grado. Il 28 agosto, inoltre, scadono i commissariamenti delle aziende sanitarie, ospedaliere e miste e per essere prorogati hanno bisogno di un passaggio legislativo in Aula.

Oggi la Giunta per le elezioni ha solo preso atto dell’avvenuta decadenza dei quattro consiglieri: Efisio Arbau di La Base, Gavino Sale di Irs, Michele Azara di Idv e Modesto Fenu di Zona Franca. Si stanno valutando le tre proposte dell’ufficio legale del Consiglio per l’individuazione del quarto nuovo ingresso che dovrà sostituire Fenu, visto che gli altri tre sostituti, Antonio Gaia (Upc), Pierfrancesco Zanchetta (Upc) e Gianfranco Congiu (PdS), sono già stati indicati dalla sentenza.

Dunque la scelta della strada da percorrere rischia di allungare i tempi della surroga bloccando l’attività dell’Aula e, di riflesso, anche quella della Giunta. E’ impensabile, infatti, convocare l’Assemblea con 59 componenti e non 60 come previsto dallo Statuto. Secondo i legali del Consiglio si potrebbe fare ricorso urgente al Consiglio di Stato per avere “chiarimenti in ordine alle modalità di ottemperanza” alla sentenza e per conoscere “quale fosse la reale intenzione rispetto ai consiglieri eventualmente subentranti o attualmente in carica”. Altra ipotesi è quella di richiedere all’Ufficio centrale elettorale presso la Corte d’Appello – che deve essere ricostituito – il ricalcolo dei resti per individuare il quarto subentrante o eventualmente – ma questa proposta è stata praticamente già esclusa – la Giunta per le elezioni potrebbe procedere all’individuazione del quarto sulla base dei dati elettorali già in possesso del Consiglio.

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