Bruno (Pd) contro la correzione del Ppr: «Dopo l’inerzia la destra assalta le coste»

Il Ppr della discordia scalda l’ultimo scampolo di attività politica, prima della pausa ferragostana. Sul piedi di guerra, in nome del Piano paesaggistico regionale, sono saliti Pd e Sel. Il primo con l’onorevole Mario Bruno, il secondo attraverso il deputato Michele Piras. La sostanza non cambia: i due onorevoli del centrosinistra gridano contro «l’assalto alle coste», visto che la maggioranza di centrodestra ultimando la revisione del Ppr. Ma Ugo Cappellacci va avanti per la sua strada: ieri il presidente era a Roma, al ministero dei Beni culturali, per concertare le possibili modifiche al Piano.

La battaglia contro la correzione dei vincoli in riva al mare l’ha aperta oggi Bruno, con una richiesta di accesso agli atti. Obiettivo: vederci chiaro sulla regolarità dell’iter che sta seguendo la squadra di Cappellacci all’Urbanistica. «Visto che sul tema il Consiglio regionale non è stato più coinvolto – spiega Bruno che è anche uno dei due vicepresidenti dell’Aula – voglio vedere direttamente dai verbali a cosa punta il presidente Cappellacci e se effettivamente è stata raggiunta l’intesa con lo Stato, necessaria per modificare il Ppr»”.

L’accusa di Bruno è diretta: «L’assalto al Piano paesaggistico regionale è stato il cavallo di battaglia del governatore e del centrodestra nella scorsa campagna elettorale: non si pensi di poter impunemente riproporre i temi urbanistici anche nei prossimi mesi, dopo che per cinque anni c’è stata una colpevole inerzia». Il democratico la chiama «assenza di programmazione che ha creato la paralisi nei Comuni, con le amministrazioni che non hanno adeguato i propri piani urbanistici al Ppr in attesa di indicazioni dalla Regione: in cinque anni il governo Cappellacci ha portato la Sardegna nelle sabbie mobili».

E se Bruno ha presentato una richiesta di accesso agli atti, Piras si è fatto promotore di un’interpellanza per chiedere «l’impegno del governo Letta a tutelare l’ambiente della Sardegna». Per il cdeputato di Sel, «la Giunta Cappellacci si è distinta in questi anni per la volontà ostinata di scardinare, aggirare, eludere il Ppr, collocandosi come riferimento del partito trasversale del mattone: Piani casa, legge sul golf, usi civici, il progetto Qatar, costituiscono un manifesto programmatico ed ideologico».

Piras sostiene che «l’Isola vada salvata dalla speculazione, da qualsiasi parte politica essa provenga. Noi – scrive il parlamentare – auspichiamo che questa interpellanza, sottoscritta anche dal capogruppo alla Camera, Gennaro Migliore, e dalla deputata sarda del M5S, Emanuela Corda, costituisca solamente l’inizio di una presa di coscienza collettiva e di una mobilitazione unitaria in difesa del Ppr e contro l’ulteriore saccheggio del territorio».

Cappellacci, dal canto suo, prosegue con la correzione del Piano. Tanto che ieri, sino a tarda sera, fanno sapere dall’ufficio stampa, «il presidente ha esaminato alcuni temi dei cambi al Ppr in un incontro a Roma al Ministero dei Beni e attività culturali». All’ANSA il governatore dice: «Abbiamo fatto il punto sui lavori dei tavoli tecnici e ci siamo dati appuntamento ai primi di settembre, l’obiettivo è quello di concludere il percorso di revisione il mese prossimo, come originariamente previsto nell’intesa con il Ministero del primo marzo scorso».

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