Martedì in Consiglio comunale a Quartu arriva la discussione sul bilancio, ma il sindaco Stefano Delunas ha anche altre preoccupazioni: sono state presentate due mozioni di sfiducia nei suoi confronti. A rompere il ghiaccio sono stati il Polo civico e il Movimento cinque stelle che hanno presentato il documento accompagnato da quattro firme: Tonio Pani, Romina Angius, Dino Cocco e Guido Sbandi. “Siamo fermamente convinti che questa gestione amministrativa sia ormai da tempo giunta al capolinea – ha detto Tonio Pani, presentando l’ennesima mozioen di sfiducia -.Una mozione senza loghi di partito che necessita di 12 firme per essere discussa in consiglio comunale. Attendiamo la partecipazione di altri consiglieri per cercare di porre fine a questa consiliatura del ‘tira a campare'”. A quel punto il gruppo Pd ha ricordato di averne presentato un’altra a dicembre con sette firme (Marco Piras, Francesco Piludu, Rita Murgioni, Barbara Cadoni, Tecla Brai, Mauro Ligas e Stefano Busonera). “Non si comprende perché, attraverso i social e i media, quattro consiglieri non abbiamo condiviso un atto che deve essere, per sua natura, plurale e senza paternità ma solo risolutore di una grave situazione politica ed amministrativa – scrivono gli esponenti del gruppo Dem -. Il Pd resta a disposizione di chiunque, di opposizione e maggioranza, voglia porre termine a questa amministrazione, anche attraverso il prossimo e imminente voto contrario al Bilancio di previsione”.
A dare un’accelerata alla questione arriva oggi la decisione del gruppo ‘Oggi è domani‘ (composto da Marcella Marini, Valeria Piras e Chiara Pili) di firmare entrambe le mozioni di sfiducia. “Non ci interessa avere la paternità dell’azione, ma ci interessano solo i risultati, così come abbiamo dimostrato durante tutta la nostra azione politica – spiegano le tre consigliere -. Abbiamo firmato questi documenti per evitare qualsiasi incomprensione o fraintendimento, ma riteniamo che in questa fase queste azioni siano alquanto superflue. Martedì 18 è prevista la discussione del bilancio in Aula, quello per noi è il momento cruciale in cui ogni consigliere ha la possibilità di votare la sfiducia verso chi governa la nostra città”.
Con le loro tre firme la mozione del Pd presentata a dicembre arriva a dieci firme su dodici mentre la nuova ha ora il sostegno di sette consiglieri. Ma in Aula serviranno numeri maggiori per farle passare e far cadere il sindaco. “Cogliamo l’occasione per comunicare alla cittadinanza, a cui eventualmente possono sfuggire alcuni iter procedurali – precisano Marcella Marini, Valeria Piras e Chiara Pili – che la mozione di sfiducia necessità di 12 firme per essere protocollata, di 10 giorni di deposito per essere discussa, perciò il conto alla rovescia non è ancora iniziato”. Le componenti del gruppo ‘Oggi è domani’ hanno una certezza: “Se ci sarà la volontà da parte di tutte le forze politiche, si metterà fine a questa consiliatura nell’immediato con la mancata approvazione del bilancio”. Fin dall’elezione del 2015 il mandato da sindaco di Stefano Delunas non è stato semplice, ma è sempre riuscito a superare crisi e difficoltà. L’ultimo terremoto riguarda la gestione del lungosaline chiuso, che ha portato alla rottura col superassessore Paolo Passino e la sua defenestrazione. Ora, a un anno dalla scadenza naturale della legislatura, tra le due mozioni di sfiducia e la votazione sul Preventivo, per il primo cittadino arriva un nuovo momento cruciale.
Marcello Zasso
