Assemini, la speranza dei seguaci di Grillo è l’incubo del Pd

Da una parte c’è Mario Puddu, 40 anni, ingegnere edile che il 26 e 27 maggio è stato uno dei pochissimi candidati del Movimento 5 Stelle a tenere alta, anche in campo nazionale,  la bandiera “grillina”. Dall’altra Luciano Casula, ex ferroviere in pensione che viaggia per la settantina, storico esponente della sinistra con alle spalle la classica trafila: Pci, Pds, Ds e infine Pd. Nel mezzo c’è quasi un elettore su due, ovvero gli astenuti, partito forte del 45%.

Ad Assemini la battaglia per accaparrarsi la poltrona di primo cittadino si gioca – almeno a vedere i dati del primo turno – sul filo di lana: solo due punti separano Puddu e Casula. Ed è chiaro, visti i numeri, che la seconda parte della campagna elettorale in vista del ballottaggio si sia giocata porta a porta, tra la gente, nelle case, al mercato, nei negozi. Puddu in bicicletta, Casula a piedi. Per entrambi, un contatto diretto con i vecchi e (potenzialmente) nuovi elettori.

Al primo tocca tenere alto il morale dei 5 stelle, dimostrare che il movimento non è stato un fuoco di paglia di un paio di mesi, dal boom delle politiche ai deludenti risultati delle amministrative. Lo sa anche Grillo, che proprio ad Assemini è sbarcato venerdì scorso ad arringare una folla nutrita speranzosa e anche curiosa.

Ma nella disfida di Assemini, il peso maggiore grava sulle spalle di Luciano Casula. Perché il Pd non può sbagliare. E se questo dovesse accadere, sul capo del segretario regionale Silvio Lai si abbatterebbe la lama della ghigliottina politica.

Ma chi la spunterà? Difficile pronosticare l’esito delle consultazioni bis, anche considerato che al ballottaggio vince chi racimola la maggioranza semplice, senza quindi sfondare degli elettori. E da questo dato parte la rincorsa di Mario Puddu. Occhi puntati dunque sugli elettori del Pdl e forse soprattutto sul 10% dei voti intercettato da un altro candidato sindaco, Antonio Scano, sostenuto dalla lista “Proposta civica”. Nel curriculum politico, una presidenza del consiglio comunale con la Margherita prima di migrare verso l’Api e infine approdare nell’Udc. Nel ‘privato’, una lunga amicizia con il compagno di studi universitari Mario Puddu. Ufficialmente, Scano non ha dato indicazioni di voto, ma è probabile che il candidato dei  5 stelle possa attingere preferenze proprio dalla cerchia di “Proposta civica”.

Poi c’è il Pdl. Che politicamente, soprattutto in vista delle Regionali, può optare per tre scelte. La prima: consegnare le chiavi della città al Movimento 5 stelle e nel contempo contribuire allo sfascio del Partito democratico. La seconda: meglio Casula, che viene dalla politica e conosce bene cosa prescrive la ‘Guida non scritta’ sui rapporti tra maggioranza e opposizione. Meglio un asse Pd-Pdl, insomma, che un governo 5 Stelle. L’ultima: cari elettori del centrodestra, è domenica e c’è un bel sole. Vedete voi…

P.S.

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