Assemini e Iglesias, due ballottaggi pesanti per la politica sarda

Si vota ad Assemini e a Iglesias (domenica dalle 8 alle 22, lunedi dalle 7 alle 15). Due soli ballottaggi, ma importanti, forse decisivi, per i prossimi sviluppi della politica regionale. Non è un caso che il segretario del Pd Silvio Lai abbia prudentemente rinviato a questo lunedì una valutazione definitiva del risultato elettorale, frenando la tentazione di festeggiare subito lo scampato pericolo.

Se il centrosinistra vincerà sia ad Assemini, sia a Iglesias, a road map proposta da Lai da qui fino alle Regionali avrà non solo ottime chanches di affermarsi (la maggioranza interna c’è già) ma a tirare un sospiro di sollievo sarà l’intero apparato del partito e quanti sono al lavoro per una candidatura interna (i fanno i nomi di Francesca Barracciu e dello stesso Lai) e per una valutazione attenta della possibilità di allargare ‘a destra’ la coalizione.

Nel caso della sconfitta in uno dei due centri, per non parlare in entrambi, la segreteria Lai potrebbe avere vita molto breve e sarebbe molto complicato continuare a rinviare il congresso regionale. Come si ricorderà, infatti, Lai vorrebbe che si tenesse dopo le primarie per la scelta del governatore. Mentre una minoranza interna – che ha tra i nomi di punta quello della presidente dell’assemblea Valentina Sanna e di Renato Soru – vorrebbe che si facesse esattamente il contrario.

A sottolineare la rilevanza per i futuri assetti del Pd isolano dei ballottaggi, una casuale coincidenza temporale. Per lunedì pomeriggio (comincerà a Oristano alle 15,30) è convocata l’assemblea regionale del Partito democratico. All’ordine del giorno c’è appunto la road map. Con due mozioni contrapposte. Una, primo firmatario Benedetto Barranu, che in modo più articolato sostiene il percorso indicato da Lai. L’altra, firmata tra gli altri da Valentina Sanna, il percorso opposto. Nel corso del dibattito arriveranno i risultati di Assemini e di Iglesias e avranno un certo peso nella decisione finale.

Se il centrosinistra dovesse perdere Assemini, a vincere sarebbe il Movimento 5 Stelle. E il paese delle panadas e della ceramica diverrebbe in un attimo qualcosa di simile a quello che per i grillini è stata Parma in campo nazionale: la ‘Stalingrado’ del movimento, il punto di partenza per la conquista dell’Isola.

E’ significativoo che Beppe Grillo in persona abbia deciso di concludere la campagna elettorale, in compagnia di due deputati e un senatore. All’interno del Movimento 5 stelle la situazione è molto fluida ed è possibile che il riconoscimento di una ‘specialità’ – cioè di una maggiore autonomia alle situazioni locali – possa arrivare proprio ai grillini sardi. I quali già da tempo lavorano fianco a fianco con esponenti del fronte indipendentista e sono attivissimi nei comitati che – come quello che si oppone al “progetto Eleonora” – stanno diventando il luogo di aggregazione di molti esponenti della sinistra delusi dai partiti tradizionali.

Una vittoria ad Assemini darebbe fiato alla prospettiva di una grande aggregazione dei movimenti e dei comitati, magari attorno a un candidato di prestigio come la scrittrice Michela Murgia. Eventualità che già allarma moltissimo i partiti del tavolo del centrosinistra.

N.B.

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share