Asl unica, partita la corsa al direttore generale: in pole c’è un modenese

C’è un candidato per la guida della Asl unica (Asur): è Bruno Zanaroli, classe ’57, modenese di Pavullo, già Dg alla Asl 1 di Sassari nel 2005-2007.

C’è già un candidato per la guida della Asl unica, quell’Asur Sardegna che cancellerà le otto aziende sanitarie territoriali a partire dal 1° settembre. Il nome che circola è quello di Bruno Zanaroli, classe ’57, modenese di Pavullo, dal 2011 direttore generale dell’ospedale di Sassuolo spa.

Per la Sardegna, Zanaroli è una ‘vecchia conoscenza’: a fine 2004, quando l’assessore regionale alla Sanità era Nerina Dirindin con Renato Soru governatore, il manager emiliano venne nominato direttore generale della Asl 1 di Sassari per il biennio 2005-2007. Poi un incarico da consulente sempre su mandato della Dirindin (leggi qui il curriculum). bruno zanaroli

La trattativa con Zanaroli (nella foto) è già cominciata. La sta portando avanti l’attuale assessore Luigi Arru, sentito anche il parere del presidente Francesco Pigliaru. Si tratta di una nomina in quota Pd, visto che la poltrona dell’Asur spetta al Partito democratico per questioni di peso elettorale. Il manager emiliano, dal canto suo, starebbe chiedendo precise garanzie sul lavoro da svolgere. Non fosse altro che nella riforma in discussione in Consiglio regionale, quella che istituisce appunto la Asl unica, tra i poteri della Giunta rientra “la verifica dei risultati conseguiti dal Dg” e la revoca dell’incarico in caso di “mancato raggiungimento degli obiettivi”. Di qui il dialogo aperto tra Zanaroli e Regione sul modello di sanità da portare avanti.

A favore di Zanaroli ci sono poi una serie di elementi tecnici che sembrano fare la differenza più dello schieramento politico: il manager di Pavullo, proprio per via dei suoi incarichi passati, conosce la sanità isolana e i suoi problemi. E siccome non è sardo, sulla carta è al riparo da eventuali pressioni localistiche, specie quando i costi da tagliare potranno toccare rendite di posizione acquisite nel tempo.

Tuttavia nella maggioranza di centrosinistra si lavora per contenere i super poteri del direttore generale che dovrà gestire ogni anno oltre tre miliardi di euro, cioè la metà del bilancio regionale. È una somma enorme, per la quale alcune forze politiche della coalizione sollecitano contrappesi. La richiesta, mesi fa, l’aveva avanzata il Partito dei Sardi (leggi qui), ma la posizione è condivisa da Sel (leggi qui) e pezzi del Pd. Il rischio – si dice – è che il Dg dell’Asur arrivi a contare più dell’assessore alla Sanità.

Entro domani alle 12 dovranno essere pronti gli emendamenti al ddl della Giunta (il testo completo). Per questo in serata è previsto un altro vertice di maggioranza. Come data ultima per l’approvazione della riforma, il centrosinistra ha fissato il 7 agosto. Ovvero prima delle ferie estive. Ma per gli uffici di via Roma, sede dell’assessorato regionale alla Sanità, saranno invece giornate decisive. Obiettivo: preparare la macchina amministrativa in vista dello storico passaggio dalle otto Asl territoriali a quella unica. Contestualmente sarà istituita anche l’Areus (Azienda sanitaria del 118), mentre non verranno toccate il Brotzu (con Microcitemico e Oncologico accorpati) e le due Asl miste di Cagliari e Sassari.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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