L’Arst, la spa regionale del trasporto pubblico, divide la maggioranza di centrosinistra. Tutto ruota intorno alla nomina del nuovo amministratore unico dopo le dimissioni di Franco Marras del 9 agosto scorso e a sua volta entrato in carica il 29 dicembre 2016.
Era chiaro da subito che dietro il passo indietro di Marras, a soli otto mesi dalla nomina all’Arst, ci fossero equilibri politici da rimettere in asse all’interno del Pd. E così è risultato. Ma solo adesso il mosaico è completo: Marras, che è fa riferimento alla corrente di Antonello Cabras, si era dimesso lo stesso giorno in cui la giunta di Francesco Pigliaru avrebbe dovuto nominare come successore il renziano Chicco Porcu. Invece in quella seduta la delibera non venne approvata.
Il motivo è che Porcu è indagato nell’inchiesta sui fondi ai gruppi per la legislatura 2004-2009. L’ex consigliere regionale, che nel palazzo di via Roma ha fatto due mandati sino al 2014, deve rispondere di peculato per una somma di circa 170mila euro. Di qui il monito lanciato a Pigliaru da alcuni partiti della coalizione che non ne fanno ovviamente una questione di legittimità (Porcu è solo indagato), ma di opportunità politica.
Queste sono ore decisive per la trattativa nel Pd e nel centrosinistra più in generale. All’interno del Partito Democratico il nome di Porcu è stato fatto dai renziani proprio in opposizione all’area Cabras che come poltrona ‘pesante’ ha già l’Autorità portuale attraverso il neopresidente Massimo Deiana. Il caso lo ha sollevato in maggioranza il consigliere regionale Gavino Manca, il primo dei renziani sardi: è stato lui a fare il nome di Porcu.
Adesso però c’è il problema dell’indagine di peculato su cui è chiamato a rispondere Porcu e che il centrosinistra sta discutendo. Se ci arriverà all’accordo, si capirà giovedì o venerdì, quando la Giunta torna a riunirsi anche per approvare il ddl sulla pastorizia, coi 30 milioni trovati dall’assessorato alla Programmazione a sostegno del settore (leggi qui).
Certo che la guida dell’Arst si sta rivelando più difficile del previsto: lo stesso Marras, a dicembre, aveva preso il posto di un amministratore che doveva essere di area Soru. Ma sia Mauro Coni, ex titolare dei Trasporti nel Comune di Cagliari, sia Sandro Broccia, sindaco di Mogoro, entrambi indicati dalla corrente dell’europarlamentare, erano risultati incompatibili per via della legge Severino, la quale vieta di ricoprire un incarico in una spa regionale quando si è stati assessori nei dodici mesi precedenti (come nel caso di Coni) o quando si amministra un’altra società pubblica nello stesso periodo di tempo (come nel caso di Broccia). Di qui il nome di Marras. E la maggioranza, allora, non poteva aspettare altro tempo perché all’Arst era già in regime di proroga Giovanni Caria, un fedelissimo di Giorgio Oppi nominato nel 2013 dal centrodestra.
Al. Car.
(@alessacart on Twitter)