Il gradimento nei confronti dei partiti è precipitato a livelli sconfortanti. Per tante ragioni, che trovano la loro sintesi “nella percezione diffusa che i partiti siano sistemi chiusi, autoreferenziali, che bloccano, anziché stimolare e favorire, un’effettiva partecipazione alla loro vita e organizzazione interna”.
Questo vale anche per il Pd che pure, al contrario delle altre forze politiche, ha a disposizione uno strumento formidabile per stabilire una relazione stabile con i suoi elettori e i suoi simpatizzanti: l’aldo di quanti (oltre tre ilioni di italiani) hanno votato alle primarie. E dunque “si chiamino gli iscritti a quest’alto a partecipare direttamente con i loro interventi attraverso la rete – e non solo – alla scelta del partito che vogliono e dei temi che intendono inserire nell’agenda politica”.
E’ il contenuto dell’appello – intitolato “Il Pd spalanchi le porte, se non ora quando?” – elaborato da due intellettuali di area democratica, Silvano Tagliagambe e Michele Schirò. Un appello, tengono a far sapere gli autori, che ha lo scopo di suscitare un dibattito che contribuisca a un reale rinnovamento del Partito democratico.
“Il Pd – questa la conclusione – ha la possibilità di recuperare e accrescere i propri consensi solo se la smette di guardare dall’alto e con malcelato fastidio – quasi si trattasse di meri incidenti contingenti o capricci della storia – alle indicazioni e agli avvertimenti che sono giunti inequivocabili da questa tornata elettorale e comincia a dare – a partire dalla propria organizzazione e struttura interna – un segnale chiaro di volontà di cambiamento”.
IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO E IL CONTATTO CON GLI AUTORI