Air Italy, sottosegretaria Todde a Olbia: “Questa liquidazione è inaccettabile”

Ha partecipato all’assemblea pubblica organizzata nell’aeroporto Costa Smeralda di Olbia la sottosegretaria allo Sviluppo economico, Alessandra Todde che non ha risparmiato parole dure nei confronti dei soci di Air Italy: “Chiediamo a loro di sedersi a un tavolo per trovare con noi soluzioni percorribili per tutti, la messa in liquidazione in bonis della compagnia, decisa unilateralmente, è inaccettabile”. Per l’esponente del Governo “non è pensabile che la soluzione sia un percorso che non consente ai lavoratori di accedere agli ammortizzatori sociali e, allo stesso modo, è inaccettabile che si scelga una via che crea grossissime difficoltà a garantire la continuità territoriale”.

Durante il suo intervento Alessandra Todde si è rivolta ai tantissimi olbiesi che hanno aderito alla manifestazione di solidarietà nei confronti dei dipendenti di Air Italy, manifestando “la vicinanza mia e del Governo per questa grave situazione“. Poi, ha assicurato che saranno “aggiornati sui vari passaggi stabiliti per la gestione della vertenza”. Il primo è l’appuntamento fissato per il 20 febbario al ministero dei Trasporti con i liquidatori di Air Italy, con le Regioni Sardegna e Lombardia e con i sindacati. “Non ci sono soluzioni facili – conclude Todde – ma chiediamo ad Air Italy di collaborare all’individuazione di un percorso utile per il bene di tutti”. La manifestazione è stata organizzata dal deputato Nardo Marino del M5s e hanno partecipato il sindaco di Olbia Settimo Nizzi, diversi parlamentari sardi di ogni appartenenza politica e numerosi consiglieri regionali del territorio, la pensa allo stesso modo.

Grande partecipazione alla manifestazione di solidarietà dove almeno un migliaio di persone ha percorso in silenzio i pochi chilometri che separano la zona commerciale di Olbia dall’aeroporto. La città gallurese, dove storicamente ha sede il vettore nato nel 1963, ha risposto in massa all’iniziativa nata da un comitato spontaneo di cittadini, sostenuta da tutte le sigle sindacali del territorio e del comparto e favorita dall’adesione di esponenti istituzionali, culturali, economici e artistici. Zaino in spalla o trolley appresso, per tre volte si sono fermati quando si è levato nel silenzio l’urlo “Olbia”, per poi rianimarsi al grido “L’isola che c’è!”.

[Foto da Facebook di Alessandra Todde]

 

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