Affitti a SardegnaIt, revoca del contratto: ci sono due delibere mai attuate da Solinas

Alessandra Carta

di Alessandra Carta

C’è una delibera tornata di attualità in Regione. È la numero 36/55 del 31 agosto 2021. Riguarda il “Programma di razionalizzazione dell’assetto logistico degli uffici dell’Amministrazione centrale, degli enti, delle agenzie regionali e delle società in house”. Sette mesi fa l’aveva approvata la Giunta di Christian Solinas, sebbene l’onore e l’onere della firma venne lasciato ad Alessandra Zedda, la vicepresidente sulla quale il governatore non disdegna di ‘scaricare’ qualche scomoda faccenda (è successo in più di un’occasione).

Con la delibera 36/55 l’Esecutivo ha assegnato alla controllata SardegnaIt un edificio di quattro piani in via Falzarego a Cagliari, civico 4-6 (nella foto ‘catturata’ attraverso Google Earth). L’immobile rientra nel patrimonio della stessa Regione, ragion cui la società in house, cui spetta gestire e innovare i sistemi informatici, non avrebbe sborsato un centesimo per l’affitto. La delicatezza della questione sta nel fatto che dal 2012, per via di un oneroso contratto di locazione, gli uffici di SardegnaIt occupano tremila metri quadrati in una delle torri di Sergio Zucheddu, l’editore de L’Unione Sarda per il quale il Pm di Cagliari, Gaetano Porcu, ha sollecitato nove mesi di condanna nella requisitoria di due giorni fa. L’inchiesta che vede Zuncheddu imputato, la ribattezzata Affittopoli, riguarda proprio la gara per la locazione della sede di Sardegna It.

A processo, insieme all’editore, ci sono altre otto persone. Tutti sono accusati di concorso in turbata libertà degli incanti. Stando alla ricostruzione del magistrato inquirente, tre delle cinque offerte erano tutte riconducibili a Zuncheddu che poi si aggiudicò il contratto di affitto con l’Immobiliare europea. Di qui la prova della gara truccata, sempre secondo il Pm. Di certo, con quel bando l’editore de L’Unione Sarda si è aggiudicato dodici anni di affitti, per i quali incassa ogni anno un canone di 579mila euro, risulta dagli atti. Sono poco più di 48mila al mese, inclusa una ventina di posti auto.

Eppure dal 5 febbraio del 2019 – e fu uno degli ultimi atti firmati dalla Giunta di Francesco Pigliaru – al Cda di SardegnaIt venne assegnato il mandato per “esercitare il diritto di recesso dal contratto di locazione dell’immobile sito in Cagliari, con accesso da via Santa Gilla e da viale dei Giornalisti”, si legge ancora nella delibera del 31 agosto 2021. Invece passati tre anni dal provvedimento di Pigliaru, proposto dagli allora assessori Cristiano Erriu (Enti locali), Virginia Mura (Lavoro) e Filippo Spanu (Affari generali), Sardegna It non si è ancora schiodata dalle torri di Sant’Avendrace, dove occupa cinque piani.

I locali di via Falzarego sono nuovi di pacca. Li ha fatti sistemare già dal 2020 Alessandro Naitana, il Dg dell’Industria che da Solinas venne cacciato a luglio 2021 dopo il pranzo di Sardara ad aprile dello stesso anno. Ma il Tribunale del lavoro ha rimesso il manager al proprio posto con sentenza del 22 febbraio scorso, perché il siluramento avvenne a tempo scaduto. Naitana, ex dipendente del Comune di Macomer poi arrivato in Regione con un concorso per la mobilità, era a capo del Servizio Demanio e Patrimonio nell’assessorato agli Enti locali. Furono quegli uffici a gestire la riqualificazione dell’immobile di via Falzarego per consegnarlo nel più breve tempo possibile a SardegnaIt.

Per avere contezza di quanto importante sia la faccenda della revisione della spesa, è sufficiente ricordare che Franco Magi, attuale consulente di Solinas, suo amico d’infanzia ed ex presidente di SardegnaIt indicato proprio dal governatore in quota Psd’Az, a gennaio 2021 è stato condannato dalla Corte dei Conti a restituire 73.500 euro per danno erariale. Così hanno stabilito i giudici che gli hanno attribuito una “condotta omissiva gravemente colposa”. Magi è uno dei nove a processo nell’inchiesta, per lui il Pm ha chiesto nove mesi di condanna.

Adesso si tratta di capire se la Giunta Solinas darà finalmente corso alla delibera di agosto 2021, nella quale si faceva riferimento al documento di Pigliaru. Anche perché è strano che la Regione, trascorsi ulteriori sette mesi dal voto in Giunta, non abbia provveduto a revocare il contratto di locazione.

Queste le altre sette richieste fatte dal magistrato inquirente nella requisitoria del 30 marzo: un anno per Marcello Barone, ex amministratore unico di SardegnaIt; nove mesi per Alessio Cusenza, funzionario della società in house e responsabile del procedimento, e per Ignazio Fantola, vicepresidente del gruppo Unione Sarda. Sei mesi per Bruno Bacchiddu, dirigente dell’Immobiliare europea. Quattro mesi per Natale Ditel, ex consigliere del Cda di SardegnaIt, e per Giampaolo Marchi ed Emilio Balletto, rispettivamente presidente e componente della Commissione di valutazione.

Alessandra Carta

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