Non è vero che il bando sulla continuità territoriale garantisce “il diritto dei sardi alla piena mobilità”, a differenza di quanto detto nei giorni dal presidente della Regione, Christian Solinas. Nella sola tratta da Cagliari a Fiumicino – la prima che ha verificato il nostro giornale (lo stesso controllo lo facciamo in giornata su tutti gli altri collegamenti con gli oneri di servizio) – c’è un buco di nove ore. Nove ore in cui i sardi non possono muoversi. Il problema si ripete anche sul volo inverso: dallo scalo di Roma verso l’Isola non ci sono voli per sette ore e quaranta di fila.
Basta andare sul sito di Volotea per rendersi conto del problema gravissimo, una voragine nella mobilità causata dal bando della Regione, visto che è stato l’assessorato ai Trasporti guidato dal leghista Giorgio Todde a fissare gli orari e le frequenze delle tratte.
Nella prenotazione, Sardinia Post ha scelto un giorno qualsiasi, il 30 ottobre. Succede questo: chi deve raggiungere Fiumicino di mattina o parte col volo delle 6 oppure deve aspettare alle 15 per trovare un altro aereo che arriva a Roma. Vuol dire doveressere in aeroporto alle 5, che se è faticoso per un residente a Cagliari, immaginiamo quale disagio possa rappresentare per un abitante nell’Oristanese.
È evidente che serve con urgenza una correzione, perché un buco di nove ore è una scelta incivile. Una soluzione che va contro il diritto dei sardi alla mobilità, malgrado gli annunci del governatore e della Giunta. Da Roma a Cagliari i voli sono in tutto quattro: oltre quelli delle 6 e delle 15, ecco le partenze alle 18,30 e alle 20.15.
Lo stesso problema, sempre il giorno 30 ottobre, esiste nella tratta inversa: per raggiungere il capoluogo sardo da Fiumicino o si parte da Roma col volo delle 9 oppure si è obbligati a stare buttati in aeroporto per sette ore e quaranta perché il viaggio successivo è alle 16.40. Anche in questo caso i collegamenti sono quattro, includendo quello delle 20.10 e l’ultimo alle 21.55.
Solinas e Todde devono una risposta ai sardi. Immediata, perché di mezzo non ci può essere ancora una volta l’eterna propaganda elettorale: il superamento dell’insularità è cosa serissima, i sardi non possono essere presi in giro con annunci che non trovano fondamento a livello pratico. Il bando della Regione fatto dopo molti pasticcioè irricevibile.
Anche perché facendo una simulazione su un’altra giornata, il 28 ottobre, risulta che da Cagliari a Roma diventano cinque: oltre quello delle 6, ce n’è uno alle 7,20. E poi si passa direttamente alle 15, quindi comunque con un buco di assurdo di sette ore e quaranta. Lo stesso giorno, il Roma-Cagliari ha ugualmente cinque collegamenti: rispetto al giorno 30 ottobre, c’è un volo alle 7.40 e poi alle 9. Ma il buco era invariato, di sette ore e quaranta, perché non ci sono altri voli per il capoluogo sardo sino alle 16.40.
Come la Regione abbia deciso di fissare gli orari non è dato saperlo. Ma non potrà certo scusarsi dicendo che per tutta la mattina e sino al primo pomeriggio la domanda di voli è bassa. Perché gli oneri di servizio hanno esattamente l’obiettivo di assicurare gli spostamenti anche in fasce orarie poco richieste perché questo significa diritto alla mobilità. Il resto è solo logica economicistica che nulla c’entra con la continuità territoriale.
Alessandra Carta
