Abbanoa, Pds’Az ritira l’emendamento. Spuntano retroscena su guerra politica

Il Psd’Az si è messo a cuccia. Dopo il passo di carica su Abbanoa, con il quale il partito di Christian Solinas ha provato a gestire in solitudine la spa dell’acqua, è arrivato il passo indietro. È successo tutto in Consiglio regionale dove i Quattro Mori, tramite l’onorevole Giovanni Satta, hanno depositato un emendamento alla legge sulle Province. Obiettivo: spostare la Commissione di controllo analogo da Egas ad Abbanoa stessa.

È nato un casus belli. Che ha moltissimo di politico. Lo scontro è fra titani. E tutto di potere. E tutto trasversale, perché col passare delle ore sono fioccati nuovi retroscena che la dicono lunga su quanto Abbanoa sia un bocconcino gradito tanto a destra quanto a sinistra. Adesso la partita è di nuovo bipartisan.

Ma andiamo con ordine: per legge, le verifiche sull’operato di Abbanoa spettano alla Commissione di controllo analogo. Attualmente è formata da quattro sindaci e da un rappresentante della Regione. Il presidente è Ignazio Porcu, primo cittadino a Irgoli. Tuttavia l’organismo è operativo solo da gennaio, perché c’è stato un braccio di ferro tra e la Commissione sull’approvazione del regolamento. Quindi è stato Egas, di fatto, a svolgere le funzioni di vigilanza.

L’obiettivo del Psd’Az – da cui è scoppiata la lite – era traghettare la Commissione da Egas ad Abbanoa, prevedendo che “i costi di funzionamento” fossero “a carico della società controllata”. Un depotenziamento della trasparente per Egas che oggi ha contatto tutti i consiglieri regionale dell’opposizione, in un tamm tam istituzionale che alla fine ha portato il Psd’Az alla resa (almeno per ora). Anche perché, tecnicamente, l’inserimento di alcuni articoli su Abbanoa all’interno della legge sul riordino degli enti locali aveva tutto il sapore di essere una norma intrusa, quindi inammissibile.

È evidente che la questione della Commissione del controllo analogo a carico di Abbanoa è solo rinviata. Con un particolare: in un contesto ordinario si traterebbe di una semplice scelta amministrativa. Ma il centrodestra sardo sta trasformando la spa dell’acqua in merce politica. Tant’è: tutto il caos di oggi si lega a doppio filo al fallimento di Solinas nell’indicazione del presidente. È stato il governatore a volere l’avvocato Gabriele Racugno alla guida della spa, anche se ora il Psd’Az ne dice il pezzo e ha pronta la sfiducia (con l’accordo dei sindaci).

Di certo su Abbanoa il centrodestra sta combattendo una resa dei conti interna. La frattura è soprattutto tra Quattro Mori da una parte e Riformatori e Sardegna 20Venti dall’altra. Per il tramite dell’assessore Roberto Frongia e dell’amministratore delegato Fernando Ferri, i due partiti del centrodestra avevano preso in mano il controllo della società ed estromesso il Psd’Az.

A sentire i sardisti, Egas era schierata con Frongia, almeno su alcune cose. E per questo i Quattro Mori hanno deciso di ‘vendicare’ quell’allineamento che, tuttavia, non ha mai riguardo lo stralcio dei conguagli regolatori dal bilancio di Abbanoa. Anzi: pure Egas, convintamento, ha sempre difeso il fatto che la spa dovesse includere i crediti sui consumi nel documento finanziario, ciò che permetterebbe alla società di chiudere il bilancio in attivo di dieci milioni e non con una perdita di nove.

L’emendamento che oggi il Psd’Az voleva approvare ha finito per scoprire anche le divisioni, sempre trasversali, fra i sindaci. Di qui, appunto, l’indecifrabilità delle mosse future. Solinas sembra essersi convinto del fatto che il miglior manager di Abbanoa sia Sandro Murtas, odiatissimo da Frongia e da lui ‘ridotto’ a dirigente semplice. Sul destino di Murtas si giocherà parte degli assetti futuri nella spa.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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