Assemblea del M5S sardo: tutti con Grillo. In attesa della fine di Pd e Pdl

A metà strada va meglio a tutti. E così anche la geografia delle assemblee del Movimento 5 Stelle isolano finisce per avere il baricentro nella provincia di Oristano. Santa Giusta per la precisione, dove nella sala della Fattoria sociale e artistica La Hormiguita ieri, sabato, si è tenuto il primo incontro dei meet up post elezioni politiche. Presenti tutti i deputati e senatori sardi nonché 300 persone circa, una delle riunioni più affollate.

Caccia, e non è una novità, al giornalista intruso, alle piccole videocamere accese e subito fatte spegnere. Niente streaming, niente informazioni su Internet, porte blindate per fare il punto della situazione in vista soprattutto delle elezioni regionali e poi il dibattito aperto (e diviso) sul tormentone Zona franca.

Ma soprattutto grande curiosità per quello che succede attorno a Roma, la fiducia negata a un possibile governo Bersani e l’incontro con il leader Grillo a cui la deputata Emanuela Corda non ha partecipato. Nessuna discussione attiva ma ascolto delle informative. Nemmeno un accenno alle amministrative dei piccoli centri a fine primavera e poi grandi dibattiti (e urla) attorno al regolamento interno e al caso Sardegna sulla rappresentanza effettiva arrivato fino alle orecchie delle due menti del MoVimento, Grillo e Casaleggio.

La giornata. Appuntamento alle 9 di mattina per l’accreditamento e poi avanti con gli interventi fino alle 18 circa, in mezzo un pranzo con catering (quota 10 euro) con piatti e bicchieri di plastica che hanno fatto storcere il naso a tanti. L’organizzazione è avvenuta rigorosamente via mail e il padrone di casa, ossia il coordinatore della giornata, era Andrea Atzori del gruppo oristanese Polis 5 stelle, sarà sua premura organizzare il prossimo incontro del 4 maggio a Nuoro.

I contenuti. Al di là di ciò che scrivono i giornali il gruppo M5S alla Camera è unito, così lo definito la deputata Emanuela Corda che ha ribadito anche il No alla fiducia a Bersani. Gli elogi al presidente della Camera, Laura Boldrini, hanno però causato qualche malumore rumoroso e battute della platea. E poi ancora attenzione alla comunicazione: si stanno valutando ben 22mila curriculum arrivati per l’assunzione di “collaboratori assistenti”, ossia sorta di addetti stampa o portavoce. Nei programmi della Corda a Roma ci sono le servitù militari e per il caso Quirra: sia lei, sia il senatore Roberto Cotti si sono iscritti alla Commissione Difesa. Lo stesso Cotti ha annunciato di voler organizzare una manifestazione nel poligono sperimentale ogliastrino, tra Perdasdefogu e Villaputzu.

Poi è stata la volta di Nicola Bianchi, deputato: lui c’era alla riunione super segreta di Grillo che avrebbe detto di aver calcolato un 20 per cento di disertori. E ha nominato l’Agenda Grillo, una sorta di programma in via di valutazione. E si sta per predisporre anche una piattaforma nazionale di comunicazione, lo avrebbe riferito Casaleggio, secondo le parole del deputato Andrea Vallascas.

Gli scenari nazionali. Secondo il senatore Cotti a breve ci sarà un accordo tra Pd e Pdl e la legislatura andrà avanti così. Ma si deve lavorare soprattutto sui territori, non nelle stanze di potere a Roma. La convinzione è la stessa: i partiti tradizionali entro dieci anni spariranno in tutta Europa e ci dovranno essere nuove forme di democrazia diretta.

Le regionali e la Zona franca. La parte più propositiva (e senza scontri) è stata quella sul piano d’attacco per le prossime elezioni Regionali del 2014. In tanti hanno preso il microfono per parlare ma alla fine si sono individuate delle aree tematiche di lavoro, dei tavoli a cui gli attivisti possono iscriversi e candidarsi. Sono circa dodici i più gettonati sono questi: acqua, agricoltura, energia, scuola, spopolamento, lavoro e salute. E poi al via l’arena sulla Zona franca, finora solo il gruppo di Cagliari aveva espresso la sua contrarietà, ma mancava una posizione unitaria (che non si è raggiunta neppure stavolta) e uno studio approfondito. Solo il gruppo di Sassari negli ultimi sei mesi si è dedicato alla materia, per il resto prese di posizione contrastanti e non sempre supportate da dati. Nel frattempo i deputati e senatori hanno incaricato uno studio romano per approfondire la questione e a fine aprile ci sarà un seminario (ad uso e consumo esclusivo dei grillini) a Cagliari.

Il regolamento. Ultimo punto dell’ordine del giorno, il regolamento interno. E non è un caso, visto che, anche all’interno dei 5 stelle (come avviene negli altri partiti) tornano spesso le accuse di cagliaricentrismo (soprattutto in relazione alla gestione delle prossime regionali) e di rappresentanza effettiva. Niente da fare, comunque non c’è stata nessuna modifica. Ogni decisione è stata rinviata vista l’ora tarda e la sala che ora dopo ora si è svuotata. La discussione più animata proprio attorno al diritto di voto finora non concesso agli ultimi arrivati. Così dei 300 presenti hanno votato solo in 70, gli altri la prossima volta (forse). 

N.B.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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