(Adnkronos) – “Da questo punto di vista -continua Zingaretti- io credo che la rottura che è stata prodotta sia stata un fatto grave. Se non si voleva il salto nel buio si doveva lottare insieme a noi per ottenere risultati e invece ora si restringe lo spazio politico per ottenere risultati”. E quindi la strada della ‘parlamentarizzazione’ della crisi che, sottolinea Zingaretti, “non è una sfida, è la necessità in un passaggio delicato da collocare nella sede appropriata le scelte che ogni forza politica farà e in cui ogni forza politica deve assumersi le sue responsabilità”.
E in Parlamento si lavora, da più parti, a pieno ritmo per trovare i numeri. In campo i ‘costruttori’di Maie-Italia23. E poi il lavoro attorno all’area centrista. Un’area moderata, liberal-democratica ed europeista. Dice Bruno Tabacci: “Se Conte si presenta alle Camere con una prospettiva interessante, c’è tutta un’area moderata che ha forse bisogno di essere rappresentata in modo adeguato. Dice c’è il centrodestra: ma Salvini e Meloni sono destra destra, antieuropeisti con una forte simpatia per Trump. Invece poi c’è tutta un’area liberal-democratica che ha bisogno di essere rappresentata”.
Da quell’area potrebbe nascere il gruppo ‘moderato-europeista’ in grado di sostituire i voti renziani? Al Senato gli occhi restano puntati su un altro veterano delle aule parlamentari, il socialista Riccardo Nencini. E questa operazione che potrebbe concretizzarsi anche prima delle comunicazioni di Conte? Da ambienti Iv che, ovviamente, seguono con attenzione i movimenti al Senato e attorno al loro gruppo si fa sapere che per ora l’asticella è ferma a 154-155. Conte otterrebbe la fiducia -anche grazie all’astensione di Iv- ma non avrebbe la maggioranza dei 161. I renziani a quel punto potrebbero veder riaperta la partita. Anche se dentro Iv c’è la consapevolezza che “una ricomposizione della maggioranza comunque sarebbe difficilissima” dopo quanto accaduto. “Conte non vuole più avere nulla a che fare con noi. Vediamo se ci riuscirà”. E se ci riuscirà, si dice in Iv, comunque dovrà fare “i conti con noi nelle commissioni, lì i senatori a vita non votano…”.