Bce: de Guindos, ‘nonostante acquisti titoli Stato non siamo ostaggio dei governi’

Roma, 17 set. – (Adnkronos) – “La pandemia ha ampliato le disparità tra paesi con un deficit basso e un debito basso e paesi con un deficit elevato e un debito elevato. Questi ultimi dovrà fare uno sforzo in più una volta finita la pandemia”. Così in un’intervista al quotidiano olandese Het Financieele Dagblad il Vice-Presidente della Bce, lo spagnolo Luis de Guindos, prova a rassicurare i ‘falchi’ del Nord che temono in un atteggiamento troppo compiacente dell’Eurotower verso paesi (come l’Italia) che hanno visto durante la crisi pandemica esplodere un debito già elevatissimo. Per l’ex ministro spagnolo “dieci anni fa le differenze erano molto più grandi e rilevanti di oggi” ma se si sono ridotte è anche “merito dell’impegno di alcuni paesi dell’Europa meridionale, che ha dato i suoi frutti in termini di crescita, rafforzando così la coesione interna all’area dell’euro”.

Ai timori di chi vede – a causa degli enormi acquisti di titoli pubblici di questi anni – una Bce ‘ostaggio’ dei governi attraverso il portafoglio di debito sovrano de Guindos risponde ricordando come davanti a un “evento eccezionale” come la pandemia “le politiche fiscali e monetarie espansive sono state fondamentali e il mix di interventi ha contribuito a prevenire una crisi molto più grave” “Ma la politica monetaria è rimasta sempre indipendente” rispetto a quella di bilancio, ribadisce.

“Vorrei anche sottolineare che la paura del ‘dominio fiscale’ rimane limitata perché molti nuovi titoli di Stato continuano ad arrivare sul mercato” e addirittura “secondo le nostre stime, nel breve e medio termine non raggiungeremo i target che ci siamo posti” in materia di acquisti di debito sovrano.

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