Le Fermate del Tempo: la mostra di fine corso di Fine Art Fotografia

Con la mostra appena conclusa al Lazzaretto di Cagliari si chiude l’annuale corso di Fotografia di Michelangelo Sardo e della sua scuola Fine art Fotografia. Quest’anno non c’è un tema fisso ma ciascuno ha orientato il suo portfolio secondo le personali inclinazioni artistiche.

Mirko Ennas ha indagato l’evoluzione dei canoni estetici della moda nei decenni con precise e fedeli rappresentazioni stilistiche. Anche Monica Garau declina la moda con canoni estetici di elegante bellezza ispirati alla grande Audrey Hepburn. Le saline sono un paesaggio senza tempo fatto di infiniti spazi che Ludovica Zedda riesce a  rappresentare con grande senso estetico e compositivo. Il Carrasecare sardo viene rappresentato da Alessandra Lentini attraverso gli spontanei ritratti dei bambini che, nel rito propiziatorio della morte e della rinascita, rappresentano perfettamente l’arcaico simbolismo. Poi il reportage di Massimiliano Cambuli dedicato alla Bolivia ricco di raffinati intrecci compositivi. Il “Vortoscopio” di Martina Caredda con le sue astrazioni grafiche frammentate e ricche di intensità è un omaggio a Coburn e una rivisitazione dei fermenti avanguardisti dei primi anni del novecento. Poi le architettura Mattia Morandi con le sue fascinose immagini sui segni dell’uomo e Vincenzo Cara con il suo “Mare motus” che indaga struggenti paesaggi dell’abbandono. Non manca il nudo con le immagini eleganti di Nicoletta Saba, Matteo Ruberti, Alessandra Anedda, opere accomunate da un magistrale studio della luce e della composizione. La danza di Barbara Cappai con il suo accurato studio del dinamismo e il tempo che corre attraverso la metafora del vecchio locomotore proposto da Giorgia Garzia chiudono una rassegna  dalle tematiche ricche e personali. Cosa accomuna tutte queste opere? La cura assoluta della perfezione tecnica, immagini sempre impeccabili nella composizione, negli sfondi, nei particolari e nella padronanza delle luci. Poi l’uso di un maturo linguaggio visivo, frutto di un attento studio dei maestri. Un marchio di fabbrica per una scuola che fa dell’eccellenza la sua imprescindibile base didattica.

Enrico Pinna

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