Corsi e ricorsi sardi nell’archivio fotografico dell’Unità

Certo L’Unità non era un giornale qualunque. Non era l’ austero Corriere della Sera. Era un giornale popolare e ideologico in tempi di guerra fredda e di piazze roventi. Faceva un uso certamente innovativo della fotografia nella sua impaginazione, con il punto di vista chiaramente centrato sulla denuncia e con uno sforzo teso verso un’interpretazione rigorosamente anticapitalista dei fenomeni sociali. Le fotografie rispecchiavano fedelmente la linea del giornale, e fornivano una visione dei fatti coerente con l’orizzonte politico di cui era voce autorevole.

Fra tante immagini anche una Sardegna che lottava, allora come oggi. Ecco i minatori del Sulcis, paradigma di tante battaglie combattute (e perse) in nome di una dignità del lavoro spazzata via dalla globalizzazione e dal capitalismo selvaggio. Gli studenti che lottavano per il diritto allo studio, i pastori che protestavano per il prezzo del latte, le servitù militari.

Ma sbaglia chi pensa che questo archivio sia la memoria di un’epoca dimenticata, di tempi superati dal progresso. é anzi amaro constatare come, a distanza di sessant’anni, siamo al punto di partenza. Il colore ha sostituito, nelle foto, il bianco e nero ma argomenti come dignità, occupazione, lavoro, diritto allo studio sono temi che ritornano con immutata impellenza. E l’individualismo sociale ha affievolito quella forza di aggregazione, di solidarietà collettiva chiaramente percepibile in quelle vecchie immagini.

Ora più di allora ci vorrebbe ancora un grande giornale popolare attento alle tematiche sociali, che non abbia mai paura di schierarsi con chiarezza e con intransigenza dalla parte dei deboli e contro le ingiustizie. Che non taccia su certi temi sgraditi. Che sia luogo di discussione e portavoce di istanze e di diritti. Che non usi mai termini come “Azienda Italia” e che contribuisca, magari con l’ausilio della buona fotografia, a rivitalizzare un’informazione sempre più omologata e timorosa.

E ci vorrebbe ancora un grande partito che non si dimentichi mai da che parte sta la sinistra.

Enrico Pinna

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