Valeria, genio della robotica a 18 anni. Agli studenti: “Niente è impossibile”

Ha sempre il sorriso sulle labbra, stampato. Ma soprattutto negli occhi. E un entusiasmo scoppiettante. Oggi ha diciotto anni, è maggiorenne, ma la parte sorprendente della sua storia comincia quando ne aveva undici. Si chiama Valeria Cagnina, è di Alessandria e lo scorso anno, non ancora maggiorenne, è stata premiata dall’Inspiring Fifty, il riconoscimento alle 50 donne più influenti in Italia in ambito tech. La più giovane di sempre. Motivo? La sua passione per la robotica, il coding (il linguaggio di programmazione) e la tecnologia. E la sua estrema tenacia, perché “nulla è impossibile”, continua a ripetere la ragazza, seguitissima sui social.

Le tappe degli ultimi sette anni della vita di Valeria sono un’escalation. A undici anni in rete scopre un evento coder dojo (un movimento internazionale di club dedicati all’insegnamento della programmazione informatica ai più piccoli) a Milano, dove resta affascinata da una pianta ‘digitale’. Era realizzata con la ‘Arduino’ (la scheda elettronica che consente di realizzare piccoli robot). “In pratica monitorava la vita della pianta, con rilevazioni di temperatura, umidità e voci all’interno di una stanza. L’effetto che mi ha fatto è stato incredibile e lì mi si è aperto un mondo”, ha raccontato la giovanissima ieri a Cagliari all’istituto tecnico Giua, dove il 10Lab di Sardegna Ricerche ha organizzato la prima tappa di ‘Sinnova for school’.

Valeria poi si fa regalare dai genitori un kit di Arduino, ormai in vendita in tutte le piattaforme online a costi assolutamente accessibili (in media intorno ai 30 euro) e alla cieca, guardando tutorial su YouTube alla fine costruisce il suo primo robot, in grado di muoversi riconoscendo ed evitando gli ostacoli. E poi studia, frequenta forum di robotica e Coding, comincia a insegnarlo ai bambini. Così, a tredici anni viene nominata, la più giovane, tra i primi cento Digital Champions d’Italia. A quattordici è speaker al TedxMilanoWomen, al Cnr di Pisa, al Senato della Repubblica e alla conferenza di apertura della Maker Fair Rome 2015.

Ma nel frattempo ha un sogno: il Massachusetts Institute of Technologies di Boston, una delle più importanti università di ricerca del mondo. “Volevo mettere piede dentro il Mit e ho cominciato a mandare mail, a chiedere di partecipare ai loro meeting, ne ho mandato moltissime – racconta alla platea di duecento ragazzi, la metà dello stesso Giua e gli altri da scuole della Provincia – e alla fine mi hanno risposto. Ma per mettermi alla prova mi hanno mandato un kit per costruire un robot. Era difficilissimo, è stata dura. Ho dovuto studiare testi universitari, ma alla fine ce l’ho fatta”, dice raggiante.

Oggi l’entusiasmo e la passione per le nuove tecnologie sono diventate un lavoro per Valeria. Ad appena 18 anni ha una società che si occupa di robotica educativa, e ha ideato, con il socio Francesco Baldassarre, 26 anni, un nuovo modo di insegnare. Che consente di trasferire anche i concetti più complessi ai bambini e ragazzi. “Il nostro obiettivo è tanto semplice quanto ambizioso – si legge nel sito che presenta la loro società OffPassion -: rendere l’educazione, e più in generale il processo di apprendimento, divertente sempre e comunque. Questo vale per ogni età, per ogni contesto e per ogni persona”. (mar.pi.)

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