Un sensore per ‘scovare’ il gas Radon: arriva l’idea di una startup sassarese

Un sensore ad altissima precisione per il monitoraggio del gas Radon. È il progetto cui si dedica il contratto di ricerca che sancisce la collaborazione tra Università di Modena e Reggio Emilia, Università di Trento e Radoff, startup innovativa del sassarese specializzata in sistemi di monitoraggio e bonifica in ambiente indoor del gas e delle polveri sottili.

Nata in Sardegna, sedi a Bologna e Milano, la società titolare del sistema protetto e certificato da tre brevetti internazionali svilupperà un sensore ad altissima precisione per rilevare il gas Radon e fornire valori affidabili con tempi di risposta ultra rapidi, basato sul sistema di sensing elaborato da Luigi Rovati, ordinario di Ingegneria a Modena e Reggio Emilia, Giovanni Verzellesi, prorettore dello stesso ateneo e ordinario di Scienze e Metodi dell’Ingegneria, e Gian Franco Dalla Betta, ordinario di Ingegneria industriale a Trento. Il sensore, integrato coi dispositivi Radoff, avrà la certificazione dell’Istituto nazionale di metodologia delle radiazioni ionizzanti, che fa capo all’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. “La nostra azienda vuol essere protagonista tra i professionisti del monitoraggio e ricoprire un ruolo attivo nel processo di digital transformation delle aziende e delle amministrazioni pubbliche – dichiara Domenico Cassitta, co-fondatore e amministratore di Radoff – Il sistema di sensing per gas Radon sarà preciso, affidabile, portatile e wi-fi”.

[Foto dal sito Radoff]

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