Trovare nuovi mercati nell’era del web 2.0

Ho conosciuto un piccolo imprenditore sardo che opera in campo vinicolo; Roberto ha dei vigneti e produce dell’ottimo Cannonau, poche bottiglie ma di alta qualità. Ma il mercato italiano langue, la grande distribuzione detta le regole, non ci sono sbocchi e la crisi da un po’ sta bussando alla sua porta. Mi raccontava di essere andato all’associazione di categoria, a chiedere come poter vendere all’estero, gli hanno consegnato un dossier, tanti dati ma vecchi di due anni; gli hanno detto anche che stavano organizzando una missione negli Stati Uniti, che là il mercato torna a crescere, che il vino imbottigliato è molto richiesto; si fa convincere anche perché incontra Luigi, un amico di una vita, anche lui imprenditore, ma produce accessori per il petrolchimico, gli racconta che ha trovato un nuovo sbocco negli Stati Uniti. La missione gli ha fatto guadagnare qualche contatto – niente di che – una fiera importante a San Francisco, ma il tempo è passato e non è riuscito a sfondare: si è tolto dalla grande distribuzione italiana per mettersi nelle mani dei grandi importatori americani, che fanno il bello e il brutto tempo. Dopo due anni scopre di aver perso tempo e denaro per ritrovarsi punto e accapo a vendere bottiglie al supermercato.

Deve essere ormai chiaro che la forte dinamicità e complessità dei mercati richiede informazioni approfondite prima di effettuare qualsiasi investimento, ma non solo: richiede risposte veloci e soprattutto flessibili, caratteristiche che i tradizionali metodi di internazionalizzazione da soli non riescono a garantire.

Non solo, la principale caratteristica competitiva delle PMI italiane è la loro dimensione; ciò permette maggiore velocità di reazione, flessibilità e dinamismo. Ma come fare, dato che la scarsa conoscenza dei mercati, una struttura organizzativa leggera e budget di marketing ridotti sembrano impedire a molte PMI lo sbocco estero?

La diffusione del web 2.0 con i suoi ormai 2 miliardi di utenti ci fornisce una enorme base dati da esplorare per identificare nuovi mercati, stimarne la potenzialità, misurare l’opinione nei confronti del prodotto, identificare ed analizzare i competitor, cercare e qualificare possibili partner.

A differenza di quanto avviene con i tradizionali processi di avvicinamento ad un mercato straniero, agire attraverso il web e i social media permette, a costi contenuti, di ottenere in tempo reale una panoramica dei mercati più attrattivi, acquisire informazioni approfondite sul mercato che si è deciso di approcciare, identificare e interagire immediatamente con i potenziali partner. Quindi prima di partire per la sua missione Roberto avrebbe potuto scoprire che gli USA hanno alti volumi di importazione di vino, ma lo pagano un prezzo basso, mentre in Danimarca ed in Giappone sono disposti a pagarlo di più e parlano bene del vino italiano. Avrebbe scoperto che invece in Germania del Cannonau ne hanno parlato male. Usando questi nuovi strumenti e senza muoversi dalla propria azienda, Roberto avrebbe potuto dare una risposta alle sue domande:

  • Dov’è realmente il mio cliente?
  • Cosa apprezza e cosa chiede?
  • Come posso contattarlo ad un costo appropriato ed in un tempo ragionevole?

Paolo Bolpet

Web strategist di Moove

https://www.moove.it/

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share