Start up nate in Sardegna, ma ormai con un piede negli Usa: “Intendime”, dispositivo creato nell’isola dedicato a chi ha problemi di udito, andrà a New York perché ci sono degli investitori privati molto interessati a far volare il progetto grazie alla sponsorizzazione dell’ambasciata americana. Ma non è un caso isolato: una delle Start up create grazie a Contamination lab dell’Universitá di Cagliari è sempre negli States, a Chicago da Google 1871. E ancora: tante altre idee si stanno facendo largo in Europa. Questo è il presente per le mini imprese nate negli scorsi anni. Ma ora ci sono tante altre “possibili” nuove start up ai nastri di partenza. L’occasione per fare il punto della situazione è la tre giorni del CLab Cagliari aperta ieri alla Cittadella Universitaria. Per la terza edizione ci sono oltre 270 iscritti. Gli allievi, raggruppati in team interdisciplinari, svilupperanno progetti di start up, frequenteranno sessioni formative e training sul campo. “La logica della “contaminazione”- spiega in una nota il pro rettore Annalisa Bonfiglio- si è dimostrata vincente, favorendo la creazione di idee di impresa particolarmente innovative e promettenti (è stata depositata anche una domanda di brevetto). Il Clab ha già cambiato la vita a più di 200 ragazzi, sono state generate circa 15 iniziative imprenditoriali, alcune start-up hanno ricevuto riconoscimenti e premi nazionali e hanno attratto investimenti privati”.
Tutto pronto per Maker Faire Sardinia a Olbia: edizione dedicata all’Intelligenza artificiale
Manca una settimana esatta al taglio del nastro del terzo appuntamento biennale dedicato all’innovazione e al movimento dei…