Ecco Probirra, la bionda “scientifica”. Progetto ogliastrino-sassarese

Si chiama Probirra, è ottenuta da lieviti, malti e luppoli sardi, è stata prodotta in via sperimentale dal birrificio artigianale Lara di Tertenia ed è il risultato del primo step di un progetto di ricerca dell’Istituto di Microbiologia che fa capo al Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari. Finanziato dal ministero delle Politiche agricole, il progetto è portato avanti con la collaborazione scientifica di Porto Conte Ricerche e la partnership operativa del birrificio ogliastrino. Oggi la presentazione a Sassari, nell’Aula Magna del Dipartimento di Agraria, nel corso del workshop dedicato a “Produzione di birre artigianali con malti, luppoli e lieviti locali”.

Probirra è sostanzialmente “un punto di partenza di un percorso che vuole favorire la riconversione di tradizionali attività produttive del settore agricolo attraverso la creazione di una vera e propria filiera”, spiega la docente Marilena Budroni, responsabile scientifico del progetto. “Sinora si è lavorato alla selezione di lieviti autoctoni e all’utilizzo sperimentale di grani tipici per l’Isola, ma l’insediamento di un vero e proprio comparto produttivo capace di realizzare una birra interamente sarda dipenderà dalla capacità delle aziende isolane di investire sui risultati di questa ricerca. Intanto il progetto andrà avanti, e coinvolgerà anche altri birrifici artigianali sardi, a iniziare da P3 di Sassari, Rubiu di Sant’Antioco e Dolmen di Uri, nella selezione di lieviti sardi adatti alla fermentazione e alla rifermentazione delle birre prodotte in Sardegna”.

Probirra è una bionda non pastorizzata, non filtrata e rifermentata in bottiglia. “Solitamente il lievito della prima fermentazione è diverso da quello utilizzato per la rifermentazione in bottiglia – continua la Burdoni – in questo caso siamo riusciti a isolare nei nostri laboratori lieviti adatti a entrambi i processi”. Così Gianni Piroddi, del birrificio Lara: “Attualmente l’azienda sta affinando la birra, soprattutto rispetto all’utilizzo dei luppoli più adatti in vista della commercializzazione di questo nuovo prodotto che prevediamo di immettere nel mercato dalla prossima primavera”.

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