Lavadì, da Ferraguti arriva la app per il servizio di lavanderia a domicilio

Il Gruppo Ferraguti, leader in Sardegna per la sanificazione e la sterilizzazione in campo sanitario, alberghiero e del lavoro, si apre al settore consumer proponendo per primo in Italia, un servizio di lavanderia a domicilio, tramite APP: Lavadì. La start up si aggiunge a Nivea, Sterilis Sardegna, Demi e Mareblu, specializzate nell’ambito della sanificazione, portando a cinque il numero delle società produttive che rendono il Gruppo Ferraguti il maggiore polo industriale del settore in Sardegna ed il sesto a livello nazionale. Lavadì APP, gratuita e disponibile per Android e Ios, permette di scegliere i capi da lavare e stirare programmandone il ritiro nell’orario e nel luogo desiderato, a casa, in ufficio ma anche in palestra. I costi sono gli stessi di una tradizionale lavanderia e l’utilizzo è semplice e intuitivo.

L’idea nasce dalla volontà del Gruppo Ferraguti di ampliare la sua presenza nel settore e soddisfare anche le necessità di realtà più piccole, come B&B, strutture ricettive di modeste dimensioni, fino al singolo consumatore come nuclei familiari, giovani lavoratori e studenti fuori sede. L’incontro con la start up inglese Laudrapp, che ha lanciato il servizio di lavanderia a domicilio a Londra nel 2015, ha determinato l’avvio del progetto. Vincitrice di due importantissimi premi come “APP of the year” agli Startups Awards e “Innovation award” agli UK APP Awards, Laundrapp si è affermata nella capitale inglese in modo radicato, tanto da venir identificata come “l’Uber della lavanderia”.

Il progetto di Lavadì è stato possibile grazie anche ad altri partner strategici: ForServices, azienda nazionale leader nelle consegne a domicilio, e Pony SPA, leader a livello mondiale nella stiratura professionale: due eccellenze italiane che garantiscono un servizio completamente “Made in Italy” e di alta qualità. La leadership del gruppo Ferraguti nel settore, rende il progetto di Lavadì solido, con un piano di crescita a livello nazionale che coinvolgerà in poco tempo le principali città italiane. Città pilota del progetto è Milano, una smart city al pari di Londra, identificata come ambiente ideale per far partire un progetto in grado di rivoluzionare – e migliorare! – le abitudini dei cittadini italiani. Presentata nel capoluogo lombardo il 5 giugno scorso, Lavadì ha un calendario di apertura che tocca tutte le maggiori aree metropolitane italiane e che comprende anche Cagliari, dove l’inizio del servizio è previsto nel corso del 2019

“Con il progetto Lavadì realizziamo un investimento di scala nazionale, partendo dalle aree più sviluppate e competitive del paese, al fianco di partner italiani ed esteri di rilevanza internazionale. E’ una sfida e una grande soddisfazione per un’azienda come la nostra, sarda al 100%” Afferma Maurizio Ferraguti, Presidente del Gruppo. “Da 50anni siamo leader in settori strategici per l’economia della nostra regione: turismo, trasporti, sanità e industria; è il momento anche per noi di guardare al futuro, presentandoci a livello nazionale con un’offerta di servizio innovativo. Il nostro Know How e quello degli altri partner di Lavadì, nonché il successo di Laudrapp in Inghilterra, ci ha spinto con entusiasmo a rendere a portata di ogni singolo cliente l’efficacia e la professionalità dei nostri servizi, tramite smartphone”.

Il Gruppo Ferraguti, con sede ad Assemini (Cagliari), è composto da quattro società produttive che erogano servizi di sanificazione e sterilizzazione del tessile, dello strumentario chirurgico, degli abiti da lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, annovera altre società di servizi e 1 società immobiliare. Partner fondamentale per settori strategici quali Turistico Alberghiero, Sanitario, Industria e ora dei anche di privati. Nonostante la crisi economica, solo negli ultimi cinque anni il gruppo ha investito 30 milioni di euro, in nuove tecnologie, beni strumentali e in acquisizioni aziendali. Arrivando ad occupare nell’anno 800 persone, di cui il 70% donne e ad un fatturato di 47 milioni di euro.

 

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