Il Fab Lab Cagliari ha una nuova sede: le ‘pardule’ 3d si stamperanno ad Assemini

”Pardubot”, la stampante alimentare 3d che realizza le pardule, uno dei dolci sardi più conosciuti, “B- sensor”, un cuscino intelligente che controlla la postura ed evita le piaghe da decubito e “Saladina”, un sistema di coltivazione orizzontale senza terra su 30 centimetri quadrati: sono tre esempi di progetti realizzati all’interno del Fablab Cagliari che da ieri ha una nuova casa. Sono stati infatti inaugurati ieri i suoi nuovi spazi ad Assemini, presso l’ex centro pilota della ceramica, in via Romagna 6.

Il Fab Lab, nato a Cagliari nel 2015 (leggi qui), ha aperto la sua prima sede in via Barcellona 63a, nella sede dell’ex Tipografia Manis, e da allora porta avanti la produzione e la diffusione della cultura maker a Cagliari e nell’hinterland.  “Una nuova sede – ha detto la Fab Lab manager Francesca Mereu – nata all’insegna del recupero funzionale di 400 metri quadri di locali inattivi da decenni nell’ex centro pilota della ceramica di Assemini, in una struttura circondata da un ampio giardino, condivisa con la Pro Loco di Assemini, la Protezione Civile-Assemini Soccorso e la Compagnia dei Barracelli. L’obiettivo – ha aggiunto la Fab Lab manager – è quello di promuovere la nascita di uno spazio innovativo di formazione e produzione legato all’artigianato tradizionale”.
Gli spazi di Assemini saranno gestiti da due associazioni Faberaus e CultArch. La prima è l’associazione che gestisce il Fab Lab la seconda, nata nel 2010, ha lo scopo di promuovere la cultura architettonica ed ha un filone di ricerca nella progettazione digitale.
“Una collaborazione con il Fab Lab Cagliari iniziata qualche anno fa – racconta Marco Antioco Noli, presidente dell’associazione CultArch – che oggi diventa concreta e che ci permette di portare avanti diversi progetti rivolti principalmente ad artigiani, a studenti e a liberi professionisti”.

LE FOTO

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Lo spazio si candida ad essere un reale ponte tra la tradizione e l’innovazione che permette di favorire la sperimentazione nella produzione manuale attraverso le tecnologie della fabbricazione digitale. “Il progetto ha la finalità di sviluppare – dicono all’unisono il fab lab manager e il presidente di CultArch – uno o più percorsi formativi che supportino gli artigiani per sviluppare processi inediti di ibridazione e aggiornare tecniche e processi produttivi. Inoltre si vuole puntare a promuovere la rete di attori sullo scenario internazionale, con strumenti innovativi attraverso la rete di Fab Lab, al fine di diffondere i prodotti artigianali di nuova generazione e i singoli professionisti”. Un centro che non deve essere visto in sostituzione della manualità degli artigiani ma vuole essere un luogo di contaminazione dove poter ampliare le prospettive rivitalizzando le peculiarità del territorio. “Il punto più importante – sottolineano i due presidenti – è rappresentato dallo sviluppo di progetti di collaborazione con gli artigiani e non in opposizione o in concorrenza con loro”. Lo spazio è stato attrezzato con stampanti 3D, macchine per il taglio laser, ricamatrice digitale, fresatura cnc, sala conferenze, zona di accoglienza e punto di ristoro. Inoltre sono presenti delle isole di lavoro modulabili che fungono da spazi di coworking e all’occorrenza come tavoli di lavoro. È presente anche una piccola falegnameria.

Diverse sono le attività programmate per i prossimi anni. Ad esempio sono previste azioni di promozione delle opportunità offerte dalla digital fabrication rivolte ad imprese artigiane e studenti. Si vogliono inoltre organizzare eventi, aperti al pubblico, per sensibilizzare sulle attività della fabbricazione digitale e l’uso dei macchinari. Seminari e workshop creati ad hoc sulla ceramica e stampa 3d; oreficeria e stampa 3d; taglio laser applicati alla sartoria e fresatura cnc applicati alla falegnameria.
Il progetto si inserisce in quello più ampio (leggi qui) intitolato “Ceramica e Innovazione” che ha l’obiettivo di ampliare e riqualificare il centro pilota di via Lazio per realizzare un polo educativo dotato di laboratori e di uno spazio di co-working, la cui inaugurazione è prevista a breve però presso le ex scuole Pintus.

Alessandro Ligas

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