Green economy, le eccellenze sarde entrano a far parte della fondazione Symbola

Edimare, Editerra, La Casa verde CO2.0, tre eccellenze italiane della green economy prodotte con km corto totale in Sardegna entrano a far parte di Symbola: la fondazione presieduta da Ermete Realacci che promuove uno sviluppo orientato alla qualità 100 per cento made in Italy unendo tradizione, territorio e innovazione tecnologica. Edimare, del gruppo Edilana, realizza sistemi industriali termoisolanti con la più alta inerzia termica al mondo, mix di posidonia e lana di pecora. Editerra, del gruppo Edilatte, produce intonaci, finiture, pitture e arredi di terra cruda, fibre vegetali e lana. L’associazione nazionale La Casa verde CO2.0 è un distretto di filiera che raduna un folto gruppo di produttori italiani, di cui la maggior parte sardi. I settori di produzione spaziano dall’edilizia all’arredo, al design, packaging e altro ancora. “I prodotti di queste aziende – sottolinea Daniela Ducato, coordinatrice di Casa Verde C02.0 – non contengono derivati di origine fossile e non sono petrolchimicamente modificati, sono fatti di eccedenze di fonti rinnovabili provenienti dalle sotto-lavorazioni delle filiere agro-alimentari, boschive e della pastorizia, che altrimenti diventerebbero rifiuti da smaltire”. Per il segretario di Symbola, Fabio Renzi: “queste eccellenze produttive della Green economy italiana dimostrano che puntando su qualità, ricerca e innovazione, si può dare una forte spinta al superamento della crisi economica muovendosi in una prospettiva di sviluppo sostenibile”. “L’eccellenza tecnica di questi prodotti – prosegue Ducato – garantita dalla certificazione etica ambientale Anab Icea, il medesimo organismo di controllo dell’agricoltura biologica, dimostra che si può fare edilizia senza inquinare, senza spreco di denaro pubblico, senza consumare agricoltura e senza land grabbing, ovvero senza depredare i territori in nome delle rinnovabili e della green economy. Fenomeno che riguarda le terre del mondo, ma purtroppo anche la nostra isola”.