Fame Lab Cagliari: parola alla scienza (in tre minuti). Ecco i vincitori

Tre minuti ed una manciata di parole per poter raccontare la propria passione: un argomento scientifico. Questo è in sintesi l’obiettivo del contest Fame Lab talking science giunto per la prima volta in Sardegna all’Osservatorio astronomico di Selargius, a pochi chilometri da Cagliari. L’idea del contest è quella di far uscire la scienza dalle aule e dai laboratori dell’università e dei centri di ricerca per renderla divertente ma soprattutto alla portata di tutti.

La sfida: dalla chemioteria ai buchi neri

Sei giovani talenti hanno partecipato all’iniziativa. Alessandro Serra, laureato in Ingegneria per l’ambiente ed il territorio, Francesca Loi, dottoranda di ricerca presso l’osservatorio astronomico di Cagliari, Eugenio Redolfi Riva, ingegnere biomedico, Francesco Palmas, dottorando in chimica, Matteo Bachetti, ricercatore presso l’osservatorio astronomico, Silvia Acosta Gutierrez, borsista dell’università di Cagliari. I giovani divulgatori hanno parlato in modo semplice ed efficace di chemioterapia, geologia medica, futuro dell’oncologia, effetto doppler, buchi neri, come gli antibiotici possono sconfiggere i batteri e di altri argomenti.

Hanno vinto Matteo Bachetti e Eugenio Redolfi Riva. Il primo ha spiegato come si scoprono i pianeti extrasolari utilizzando l’effetto doppler in un modo accattivante: attraverso una chitarra elettrica. Eugenio Redolfi Riva ha parlato della chemioterapia naturale e del futuro dell’oncologia. Entrambi non si aspettavano un simile risultato ed hanno sottolineato come sia stato un esercizio molto utile. Matteo Bacchetti ha detto: “Ho dovuto lavorare molto sui contenuti e sulla sintesi”. Anche Eugenio Redolfi Riva ha detto: “La parte più difficile è stata quella di riuscire a sintetizzare in poche e semplici parole argomenti così difficili e complessi”.

“È stata una competizione interessante sia per gli argomenti trattati che per come sono stati esposti. Un esercizio che in genere non viene fatto sopratutto in ambito accademico”, così ha commentato Andrea Mameli, giurato, responsabile della comunicazione del CRS4. “Oggi nasce Fame Lab Cagliari ed ha grandissime potenzialità di crescita e di espandersi in Sardegna – ha detto Mattia Crivellini, di Psiquadro, società che coordina le dieci selezioni locali -.  A Cagliari abbiamo trovato un ottimo tessuto istituzionale coordinato dall’osservatorio astronomico”. Per Silvia Casu, referente per l’osservatorio astronomico di Fame Lab: “Questo è il primo passo verso un nuovo modo di comunicare la scienza in Sardegna, ma soprattutto abbiamo messo le basi per la prossima edizione. Hanno partecipato sei giovani ricercatori con interventi di tre minuti in cui sono riusciti a spiegare ed a raccontare argomenti difficili in modo semplice”.

Il premio e la finale

Ora i due vincitori parteciperanno alla FameLab Masterclass, un workshop di formazione in comunicazione della scienza che si terrà a Perugia, prima della finalissima nazionale che si terrà a Roma a maggio. Nella speranza di poter poi volare a giugno a Cheltenham in Inghlterra, cittadina che nel 2005 ha dato i natali alla competizione, dove si confronteranno con i vincitori degli altri 30 paesi che partecipano al contest. L’iniziativa è stata curata dall’Istituto di Fisica Nucleare (Infn – sezione di Cagliari), l’istituto nazionale di astrofisica e l’osservatorio astronomico di Cagliari (Inaf – Oac) in collaborazione con l’Università di Cagliari e l’associazione Laboratorio Scienza.

Alessandro Ligas

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