Edilizia sempre più elettronica, a Cagliari uno tra primi corsi in Italia

Edilizia sempre più elettronica. Un corso di perfezionamento per rispondere all’obbligo, a partire dal 2019, di progettare le opere pubbliche in tutta Italia con il Building Information Modeling (Bim), il modello basato sulle nuove tecnologie digitali di progettazione. È  quanto proposto dal Dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e Architettura (Dicaar) dell’Università di Cagliari – e già approvato dal Senato accademico – con il corso in “Modellazione Imm del processo edilizio e Bim dell’edificio”.

L’iniziativa progettata e condotta in collaborazione con il Politecnico di Milano, e sostenuta dall’Ufficio di Progetto Iscol@ della Presidenza della Regione Sardegna, è stata presentata a Palazzo Cugia, sede del Dipartimento, ed è rivolta in particolare ai giovani laureati che cercano competenze innovative per un più efficace. “La crisi che ha investito il settore dell’edilizia impone l’innovazione – ha spiegato Antonello Sanna, direttore del Dipartimento, che ha illustrato l’iniziativa con Carlo Argiolas e Giuseppe Martino di Giuda, coordinatori del Dicaar – L’utilizzo del Bim permetterà di portare il mondo della costruzione verso il futuro: questo è il ruolo dell’Università di Cagliari”.

Il Bim è un modello per ottimizzare, tramite la sua integrazione con metodi e strumenti elettronici specifici, la progettazione, realizzazione e gestione di costruzioni in ambito di edilizia e infrastrutture. Ogni fase del processo deve essere disponibile in formati digitali aperti e non proprietari. L’ateneo del capoluogo è il primo in Sardegna, e tra i primi in Italia, a proporre questo corso. Modulato in 150 ore, offre la possibilità di certificare le competenze acquisite sulla base del Protocollo di Building Smart International, ormai fondamentale vista la direttiva europea che prevede l’obbligatorietà di metodi e strumenti elettronici specifici, quali quelli di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture, nella progettazione. Sono previste sino a 6 borse di studio da 1.650 euro per giovani laureati inoccupati e due posti gratuiti da concordare con l’Ufficio tecnico dell’ateneo.

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