Ecco i giovani che cambiano il mondo. MediterranEu, la salvifica cooperazione

Progetti ad alto impatto sociale ed economico e a basso impatto ambientale. Sono i giovani di ‘MediterranEuGiovani che cambiano il mondo‘, progetto di cui è capofila l’associazione Rumundu fondata da Stefano Cucca. Oggi, in streaming su Facebook e YouTube, si è tenuta la conferenza conclusiva in cui i ragazzi hanno spiegato i propri lavori. Oltre Cucca ha partecipato anche la viceministra allo Sviluppo economico, Alessandra TOdde.

L’iniziativa ha avuto base ad Alghero, dove Rumundu ha insediato una scuola di innovazione sociale e una Acadamy. MediterranEu, in particolare, promuove “una nuova forma di imprenditoria giovanile con ricadute positive su tutta l’area euro-mediterranea”, hanno spiegato dalla sede operativa. All’interno del progetto vengono supportati i giovani dell’associazione ‘Rondine cittadella della pace‘ che in un omonimo borgo toscano ha creato uno studentato internazionale dove convivono giovani provenienti da luoghi in conflitto e dove gli stessi ragazzi si formano come futuri leader di pace e tornare nei propri Paesi come agenti di cambiamento”. In campo anche la Fondazione ‘Terzo pilastro internazionale’ che si occupa di sanità, ricerca, assistenza, istruzione, formazione, arte e cultura come strumenti di connessione tra i Paesi mediterranei.

“Il processo virtuoso – spiegano ancora da Rumundu – genera effetti positivi anche sul territorio che ospita il ‘Laboratorio di idee‘: così la Sardegna scopre di poter giocare, per la sua posizione e per le potenzialità e le competenze sviluppate dalle nuove generazioni, un ruolo centrale nei processi di cooperazione economica e culturale in atto”. Oltre ad Alghero anche tutto il Nord-ovest dell’Isola è diventato epicentro dell’iniziativa, grazie al coinvolgimento di Comune e Fondazione Alghero. Obiettivo: sostenere i giovani ripensino principi, idee e valori declinati al futuro.

Grazie a MediterranEu 30 ragazzi sardi hanno seguito un percorso formativo di tre mesi. Rumundu li ha
trasformati in una redazione per promuovere la comunicazione responsabile attraverso i social. Studenti tra
i 14 e i 17 anni sono diventati comunità educante per i più piccoli, i coetanei e gli adulti, sperimentando l’uso
etico e responsabile di Tik Tok e usandolo per veicolare messaggi positivi, legati a sostenibilità, riciclo e buonepratiche attraverso video che, una volta diventati virali, possono favorire la nascita di una community virtuosa.

Nel frattempo la Rumundu Academy ha ospitato il percorso di incubazione per idee ad alto tasso di sostenibilità dei ragazzi provenienti da Caucaso, Africa sub-sahariana e Medio Oriente, selezionati dalla ‘World house di Rondine cittadella della pace’. Si tratta di giovani che hanno frequentato vari corsi in Italia, tra cui il Master executive in ‘Conflict management and humanitarian action’ presso l’Università di Siena. Le loro idee, in Sardegna, sono diventate progetti tangibili, illustrati oggi nel corso dell’evento in streaming.

QUI IL LINK PER RIVEDERE LA GIORNATA

MediterranEU

 

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