Dalla Sardegna una nuova frontiera nella chirurgia oculistica

Sono tantissimi i sardi che soffrono di patologie agli occhi. Ogni anno vengono eseguiti circa 5.000 interventi e circa 20.000 sono i passaggi annui dei pazienti presso la clinica oculistica selargina Centro Vista. Numeri che la equiparano a tre grandi strutture ospedaliere.

Il suo fondatore è il noto oculista cagliaritano Sergio Manuel Solarino, classe 1958, nato in Trentino Alto Adige e trasferitosi in Sardegna all’età di 3 anni. Medico che ha sempre avuto nel suo DNA la passione per l’Oculistica. Il nonno Giuseppe, siciliano, quando venne in Sardegna, prima di diventare maestro elementare a La Maddalena, faceva il fotografo ed il padre Antonio, nato a Lula, era veterinario, ed è stato il primo docente di oculistica comparata nella facoltà di Veterinaria all’Università di Sassari.

Centro Vista è una struttura nata circa vent’anni anni fa, con l’obiettivo di creare una centro all’avanguardia nel settore oftalmologico, che ha permesso a tanti sardi di potersi curare nella propria terra, invertendo la rotta del cosiddetto “turismo medico”. Due sono i punti nevralgici del centro: l’innovazione e l’esperienza. Innovazione vista sia dal punto di vista culturale che tecnologico.

“Abbiamo deciso, fin dall’inizio della nostra attività, di investire il più possibile in attrezzature ed in aggiornamento” dice  Sergio M. Solarino, direttore sanitario del centro. “Ma le attrezzature senza una adeguata esperienza non servono a nulla. La nostra casistica clinica e chirurgica è forte di oltre 45.000 interventi eseguiti in questi anni ed ancora più numerose sono le valutazioni cliniche. Questo rende difficile che ci sia un caso che non abbiamo già visto e affrontato”.

Strumenti e tecniche innovativi. Il laser rappresenta uno strumento innovativo eccezionale “un serbatoio enorme di tipologie di dispositivi innovativi”- sottolinea il direttore sanitario – che viene usato per tantissimi aspetti. La miopia fu corretta per la prima volta oltre 30 anni fa dall’oculista russo Svjatoslav Nikolaevič Fëdorov con tecniche incisionali, cioè con dei tagli fatti col bisturi. Oggi per correggerla viene utilizzato il laser, poi lo si usa sia per la diagnostica che per la terapia. Dice dott. Solarino: “Durante la diagnosi il laser viene usato come se fosse un ecografo che ci permette di poter vedere l’occhio suddiviso in diverse sezioni fino a 4 millesimi di millimetro e da diverse prospettive”. Per avere un ordine di grandezza basta considerare che il diametro di un globulo rosso è pari a 8 millesimi di millimetro, mentre un capello varia tra i 65 e i 78 millesimi di millimetro.

Il laser come terapia invece viene usato per il trattamento del glaucoma, dove lo strumento più innovativo è la trabeculopastica laser selettiva (SLT) utilizzato per abbassare la pressione intraoculare nel glaucoma. “Come strumento terapeutico – aggiunge l’oculista – viene utilizzato per intervenire sulla retina e su tutte le sue alterazioni, ma anche per la trattare la miopia o la cataratta. Inoltre il laser viene usato anche per stimolare la zona facciale intorno agli zigomi per aumentare la lacrimazione degli occhi, diminuendo i fattori infiammatori degli stessi”.

I nuovi strumenti hanno sicuramente allargato il “range di fattibilità” delle operazioni. Ha detto il dottor Solarino: “Oggi è possibile correggere i difetti della vista che vanno da 0,50 a 35 diottrie fino ad arrivare a risolvere interventi più complessi. Ma bisogna fare attenzione a quello che si fa: è importante valutare sempre tutti i rischi conosciuti. Bisogna avere testa e cuore”.

Non solo strumenti ma anche tecniche. All’interno del centro selargino è stata studiata una tecnica che permette a chi soffre di cataratta di ridurre al minimo il distacco visivo con il mondo circostante. Si chiama “Fast and Safe” (veloce e sicura) ed è la nuova frontiera della chirurgia oculistica per intervenire su questa patologia. La tecnica è stata messa a punto dal 2012 in tappe successive e consiste in un’operazione chirurgica che in meno di 5 minuti rimuove la cataratta in totale sicurezza e con pochissime controindicazioni. Anzi, rispetto alla solite tecniche con gli ultrasuoni, che vaporizzano il tessuto da asportare ma che spesso rischiano anche di rompere la capsula posteriore del cristallino, permette dei risultati migliori in termini di recupero della capacità visiva e di tollerabilità dell’operazione. La tecnologia a disposizione del medico gli permette di eseguire un microforo di 2 millimetri nell’occhio e tramite una sonda collegata ad un sistema computerizzato frammenta ed aspira il cristallino opaco per sostituirlo con uno artificiale. Una lente personalizzata appositamente studiata per le esigenze del paziente di modo da correggere anche la miopia, l’astigmatismo, l’ipermetropia e la presbiopia.

Tecnica che il medico sardo sta esportando in tutto il mondo. Russia, Cuba, Messico, Germania, Serbia, Taiwan, Cipro, Brasile sono soltanto alcune delle tappe dove il medico cagliaritano ha portato il suo metodo. Di recente un’ équipe di oculisti messicani ed una russa sono stati ospiti al centro selargino per studiare meglio la tecnica e capirne le finalità. A gennaio il medico sardo è stato in Arabia Saudita dove è entrato in contatto con chirurghi interessati ad implementare le loro abilità.

Non solo tecniche e strumenti ma anche elementi ottici di nuova generazione. All’interno del centro il dottor Solarino è riuscito a sviluppare anche una lente intraoculare innovativa che può essere posizionata in diverse posizioni all’interno dell’occhio “sia nel sacco capsulare, nel solco ed in sospensione sclerale” aggiunge l’oculista.

Ma l’innovazione non vuol dire investire soltanto negli strumenti e nelle tecniche chirurgiche ma anche e soprattutto nel rapporto con il paziente. Questo deve tradursi in una comunicazione equilibrata, chiara, completa ma sopratutto in un attento ascolto delle esigenze del paziente. Il dottor Solarino dice: “E’ importante interfacciarsi nel modo corretto con il paziente, non soltanto per informarlo correttamente, quindi con una terminologia appropriata, ma soprattutto far si che lui abbia una maggiore aderenza alla terapia. Oggettivamente le patologie hanno anche un aspetto psicologico ed il nostro approccio con il paziente serve per metterlo nelle condizioni migliori per poterle affrontare ed aiutarci a risolvere la sua patologia. Deve comprendere che siamo dalla stessa parte”.

Alessandro Ligas

Contenuto sponsorizzato da Centro Vista ( https://www.centrovista.it/it )

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share