Cosmetici, le frottole del marketing: ecco tutte le istruzioni per l’uso

Sull’etichetta c’è scritto “crema anticellulite”, nelle informazioni in piccolo è poi spiegato cosa sia esattamente: una “crema contro gli inestetismi della pelle”. La scritta ‘clinicamente testato’ “non ha validità scientifica” e le differenze di prezzo tra un cosmetico e un altro in realtà nasconderebbero prodotti molto simili che si differenziano per pochi centesimi.

Le istruzioni per l’uso. Queste e altre rivelazioni le ha raccontate all’Exma di Cagliari, durante il FestivalScienza, Beatrice Mautino (nella foto) biotecnologa e autrice del libro Il trucco c’è e si vede. Una guida all’acquisto consapevole per le donne, ma non solo, sempre più bombardate da pubblicità che promettono rimedi miracolosi per la pelle. “Dei cosmetici sappiamo quello che il marketing vuole farci credere – esordisce – non sempre qualcosa in grado di aiutarci a scegliere in maniera corretta. Dietro i cosmetici c’è tantissima scienza ma non c’è un’informazione critica contro una pubblicità che invece ci sommerge tutti i giorni”. Un esempio? Lo shampoo all’ultimo grido è quello alla Moringa, pianta da cui si estrae un olio che garantirebbe benefici ai capelli. “Adesso va di moda, in realtà la quantità di moringa contenuta è minima. Se lo shampoo funziona non è perché c’è questo olio ma perché ha detergenti che svolgono il loro lavoro cioè quello di lavare”. Secondo la biotecnologa il marketing per vendere è arrivato a inventarsi un nuovo linguaggio: “Lo scientifichese. Le persone comuni che non hanno competenze scientifiche vedono il mondo in maniera diversa da come lo vede un chimico. Per un chimico nei prodotti sono importanti cose come atomi e molecole. Le persone comuni invece è facile che si facciano ammaliare da nomi di frutti o essenze naturali. Se nelle etichette leggiamo ‘coco solfato’ noi crediamo sia qualcosa di diverso dal temuto Sls (sodio lauril solfato), peraltro al centro di diverse bufale online, ma invece lo contiene eccome”.

Un momento dellincontro allExma di Cagliari

Il marketing arriva anche a cambiare i nomi. “Parliamo dell’acqua micellare, altro non è che acqua con detergente e il suo effetto è abbastanza simile al latte detergente che andava di moda prima. Per vendere però si cambia continuamente: ora troviamo latte detergente micellare, il fresco micellare, la saponetta micellare, poi sparisce anche il termine acqua e si arriva al micellair”. Insomma i prodotti cambiano nome ma le differenze sono minime. Il caso dei cosmetici è emblematico: “Le grandi marche spesso delegano la produzione all’esterno, ad aziende terziste che producono per tutti. Lo fanno ma per contratto non lo dichiarano. Sappiate che la differenza tra una crema e un altra è di circa 4 centesimi ma il prezzo arriva ai consumatori con una differenza anche di 40 euro dovuta principalmente agli investimenti pubblicitari”. Infine Mautino dà alcuni consigli: “Quando acquistate state attente agli asterischi, la crema anticellulite di fatto è un prodotto contro gli inestetismi della pelle. Ancora, la dicitura ‘clinicamente testato’ o ‘dermatologicamente testato’ non ha validità scientifica. È una cosa che molte persone guardano ma viene usata come leva di marketing. Dall’anno prossimo una nuova normativa dovrebbe regolamentare questo fenomeno”.

Andrea Deidda

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