“La Sardegna oggi è la patria delle start up e dell’innovazione tecnologica, che è il collante di tutto il sistema economico. Abbiamo costruito un ecosistema molto importante nel quale Regione, Università, imprese, venture capital giocano ruoli strategici e il Contamination Lab continuerà ad alimentare questo ecosistema che sta dando chiara indicazione per il nostro futuro: puntare su tradizione e innovazione, una grande e forte identità con solide radici che dobbiamo continuamente ammodernare con l’innovazione tecnologica”. L’ha detto l’assessore della Programmazione Raffaele Paci portando il saluto della Regione alla quinta edizione del Contamination Lab dell’Università di Cagliari, aperto dalla rettrice Maria Del Zompo e dalla direttrice Chiara Di Guardo, che si chiuderà il prossimo aprile con la proclamazione dei progetti vincitori. Il CLab è un luogo di contaminazione tra studenti di discipline diverse e ha lo scopo di promuovere la cultura dell’imprenditorialità, dell’innovazione e del fare, l’interdisciplinarietà e nuovi modelli di apprendimento. “Questo è un laboratorio nel quale la Regione crede moltissimo – conferma Paci – e che sta finanziando come fa con molte attività dell’Università, che è l’unica vera fucina dello sviluppo perché è solo dal capitale umano che si produce l’innovazione. Il CLab di Cagliari ha avuto grande successo, premi e riconoscimenti importanti non sono a livello nazionale ma anche europeo, è diventato il coordinatore della rete dei contamination lab italiani: la Regione continuerà a finanziarlo – promette l’assessore – e siamo certi che da qui, dall’entusiasmo e dalla curiosità di tanti giovani nasceranno start up e imprese innovative che porteranno ricchezza e occupazione in tutta la Sardegna”.
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