Solinas diceva: ‘È tutto sotto controllo’. Ma nella delibera era scritto il contrario

“La situazione è pienamente sotto controllo, a dispetto delle rappresentazioni che qualcuno tende a fare procurando allarme, l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno”. Il presidente della Regione, Christian Solinas, lo diceva il 13 novembre scorso nel corso di una conferenza stampa in cui ai giornalisti era stato imposto di fare domande. In quell’occasione il governatore annunciava il “Piano a 40 giorni per aumentare i posti letto“. Ma proprio spulciando la delibera relativa all’attuazione del Piano, approvata dalla stessa Giunta, emerge l’esatto contrario. A venire fuori è una situazione preoccupante, con una serie di “criticità” che Solinas e gli assessori mettono in evidenza, di fatto bocciando se stessi nella gestione della pandemia. E da qui si capiscono un sacco di cose, tra cui la decisione di ingaggiare un luminare come Andrea Crisanti, medico e direttore del laboratorio di Microbiologia all’Università di Padova, pronto a fare il miracolo e riportare a zero i casi di Covid-19. Anche perché la Sardegna è rimasta senza Comitato tecnico-scientifico, dopo il caso delle discoteche.

Andiamo con ordine. A metà novembre l’Isola inanella in sequenza i record dei contagi che per la prima volta superano quota seicento. Ma siccome con l’aumento dei positivi crescono anche i ricoveri, i posti letto disponibili non bastano più. Con sempre maggiore frequenza, dopo le prime avvisaglie di ottobre, nei parcheggi degli ospedali si formano file di ambulanze: i reparti Covid non riescono più a gestire la mole dei pazienti infetti che vengono così ricoverati in letti di fortuna sistemati nei Pronto soccorso. Tanto che a Solinas replica il dirigente medico di Malattie infettive al Santissima Trinità di Cagliari, il polo di riferimento in Sardegna nella cura del coronavirus. Goffredo Angioni, attraverso un post su Facebook, fa notare alla Giunta che al contrario “la situazione non è sotto controllo“.

Fatto sta che nel documento col quale Solinas e la sua squadra approvano il Piano dei 40 giorni, è espressamente scritto quando difficile sia diventata la gestione della pandemia. Gli atti pubblici di riferimento sono due: la delibera 58/3 del 20 novembre (clicca qui per leggere il documento) e l’allegato di trentatré pagine che contiene appunto “il cronoprogramma” a cui devono attenersi “le aziende sanitarie regionali” per chiudere i reparti ‘ordinari’ e fare spazio ai posti letto Covid. Ovvero il Piano cosiddetto “a 40 giorni” (qui la versione scaricabile).

A pagina 10 è scritto: “Criticità 2) Il ritardo nell’esecuzione dei tamponi rischia di ridurre notevolmente le potenzialità dell’azione di tracciamento dei contatti finalizzata all’interruzione della catena dei contagi”. E ancora, al punto 3: “L’esperienza recente ci consente di poter individuare quale uno dei principali fattori di criticità il tempo di attesa per il rilascio del referto del test di ricerca del virus Sars-Cov2 nei pazienti a domicilio con sintomi, determinando la progressione della patologia conseguente al ritardo del trattamento farmacologico domiciliare”. Non è finita: “In maniera complementare alla criticità precedentemente evidenziata, anche il ritardo nella comunicazione comporta una serie di problematiche che impattano sulla sfera lavorativa, famigliare e sociale”.

Insomma, a fronte della spavalda dichiarazione fatta da Solinas in quella conferenza stampa del 13 novembre, l’aumento dei contagi nell’Isola ha una dinamica precisa, fatta dalla stessa Regione ma non ammessa pubblicamente. Anzi: per i cittadini è stata confezionata una buona novella a colpi di ottimismo, col rischio di far abbassare la guardia alle persone, rassicurate (almeno in parte) dalle dichiarazioni del presidente. A conti fatti il comportamento opposto rispetto al “procurato allarme” citato da Solinas e di certo una strategia non foriera di effetti positivi. La Giunta di centrodestra – che nella gestione Covid fa registrare un passo a due tra il governatore e l’assessore Mario Nieddu, titolare della Sanità – ha avuto bisogno di zittire i giornalisti per tenere nascosta la verità. E adesso si affida a Crisanti per evitare di portare la Sardegna in zona arancione, visto che sull’occupazione dei psoti letto in Terapia intensiva è già superata la soglia critica del 30 per cento.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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