Riso amaro dell’ex Onorevole: 400mila euro di bollette arretrate. Dal 2001

Politico accorto quando c’è da scendere in piazza, insieme con gli agricoltori, per congelare le presunte “bollette pazze” emesse dal Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale. Meno puntuale – “colpa della crisi”, dice oggi – quando da imprenditore quelle bollette le deve pagare. Fino a maturare un debito di almeno 400mila euro, con cartelle inevase che risalgono addirittura al 2001. Nel frattempo Paolo Terzo Sanna, già consigliere regionale del Pdl in quota Fratelli d’Italia e noto imprenditore agricolo, ha incassato centinaia di migliaia di euro di fondi pubblici grazie al Piano di sviluppo rurale della Regione Sardegna. All’autorità di gestione, la dirigente regionale Roberta Sanna. Sorella e socia in affari dell’ex onorevole, che oggi è consigliere e membro del comitato esecutivo del Consorzio agrario di Sardegna e consigliere dell’Organizzazione produttori risicoli sardi.

No pasaran

“Sulle bollette pazze non bisogna abbassare la guardia. Quei pagamenti vanno sospesi”. Così ammoniva Sanna nel 2011, quand’era consigliere regionale del Pdl e presidente della commissione Agricoltura. Scese in piazza con l’allora assessore all’Agricoltura Andrea Prato per chiedere al commissario del Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale la sospensione delle cartelle esattoriali dell’acqua irrigua inviate ai coltivatori. Ma non erano “bollette pazze” e nemmeno “illecite”, come giustamente specificò l’assessore Prato. Piuttosto, la richiesta di sospensione era motivata dalla crisi del settore agricolo. Sanna era (ed è) direttamente coinvolto nella vicenda, essendo proprietario insieme con le tre sorelle – tra le quali Roberta, già direttore generale dell’assessorato regionale all’Agricoltura – della ‘Sanna Raimondo Eredi’, azienda agricola di circa 300 ettari suddivisa in vari appezzamenti in territorio di San Gavino. Inoltre, Sanna era (ed è) titolare dell’impresa individuale ‘Paolo Terzo Sanna’. Attività principale di entrambe le società: colture cerealicole e risicoltura, coltivazione parecchio assetata. Con la sospensione dei pagamenti per l’allora consigliere regionale sarebbe cambiato poco o nulla: già dal 2001 non pagava – in toto o in parte – le bollette dell’acqua, così come dai documenti consultati da Sardinia post pochi giorni fa. Difficile dire a quanto ammonti, nel 2017, il debito complessivo contratto dalle aziende Sanna con il Consorzio di bonifica. C’è però qualche dato che può chiarire il quadro.

Bollette inevase per almeno 370mila euro. Senza contare gli ultimi dieci anni

I documenti dicono che, ad oggi, per il periodo 2001/2008 la ‘Paolo Terzo Sanna’ deve ancora corrispondere al Consorzio circa 260mila euro. Meno gravoso il debito della ‘Sanna Raimondo Eredi’, di cui dal 2006 è socia la sorella e dirigente regionale Roberta: 110mila euro, per il medesimo periodo. Il totale sfiora quindi i 400mila euro, al netto “dei 90mila euro che ho versato quest’anno”, dice oggi Sanna (QUI L’INTERVISTA), facendo presumere una situazione debitoria ben più strutturata. Nei report, alla voce ‘Importo riscosso’ compare nella maggior parte dei casi un solitario ‘zero’. Ad esempio nel 2007, quando l’impresa individuale dell’ex consigliere ha consumato acqua per 58mila e non ha pagato nemmeno un litro. L’azienda di famiglia invece, sempre nel 2007, avrebbe dovuto pagare 34mila euro. Versati: zero.

Intanto le casse del Consorzio le rimpinguano i contribuenti

Difficilmente i crediti vantati dal Consorzio di bonifica nei confronti dei debitori entreranno effettivamente in cassa: la prescrizione – così come un eventuale danno erariale – è dietro l’angolo. “Ma io ho riconosciuto quei debiti, li sto onorando e pagherò tutto”, assicura oggi Sanna. Resta il fatto che il Consorzio non ha mai interessato Equitalia, così come ha puntualmente fatto – la procedura dovrebbe essere automatica – per decine di agricoltori morosi e per cifre anche considerevolmente inferiori a quelle delle aziende di Sanna. Il mancato interessamento dell’agenzia di riscossione lo si desume dal fatto che i debiti più vecchi risalgono, come anticipato, addirittura al 2001. Nel frattempo, alla voce ‘crediti da incassare dagli utenti’ per i ruoli irrigui, oggi nel bilancio del Consorzio c’è un buco di circa 15 milioni di euro. A tanto ammontano le bollette non pagate dagli imprenditori agricoli. Un tesoretto che s’è ‘perso per strada’ nel corso degli anni, tra il 1999 e il 2015, e che seppur messo a bilancio difficilmente arriverà per intero nel conto corrente del Consorzio. A salvare i conti ci pensa come sempre la Regione – ovvero i contribuenti – che dispensa milioni e milioni di euro per tappare (anche) i buchi lasciati da chi non paga l’acqua.

Doppi e tripli ruoli

Una situazione che Paolo Terzo Sanna conosce bene, visto che è stato presidente del Consorzio dalla fine degli anni ’90 al 2004, quando la sua azienda già non pagava le bollette. Poi nel 2009 l’approdo in consiglio regionale, dove per cinque anni – presidente Ugo Cappellacci – ha presieduto proprio la commissione Agricoltura. Che avrebbe dovuto spronare il Consorzio a recuperare i crediti dagli imprenditori morosi, nella cui lista compariva anche lui. Appena insediato in Commissione dichiarò: “Tra i temi da affrontare con grande tempestività ci sono le problematiche relative ai Consorzi di bonifica. Si lavorerà per far emergere le situazioni più critiche del mondo agricolo e ambientale”. Se la commissione abbia affrontato il nodo delle bollette inevase, non si sa. Di certo non ha risolto il problema.

I contributi pubblici alle aziende Sanna

È invece acclarato che il ‘parlamentino’ regionale abbia trattato in lungo e in largo il tema del Piano di sviluppo rurale, con particolare attenzione verso gli “interventi urgenti per l’attuazione del Psr 2007/2013″. In ballo c’erano decine di milioni e tra le aziende che presentarono gli incartamenti per accedere ai finanziamenti c’erano anche la ‘Raimondo Sanna Eredi’ e la ‘Paolo Terzo Sanna’: nel 2012 chiedono entrambe 300mila euro per l’ammodernamento delle aziende e incassano, complessivamente, 240mila euro.

Il sangue non è acqua

Nel periodo in cui l’azienda del consigliere regionale presenta la domanda di ammissione ai finanziamenti, nel 2012, la Regione segue le pratiche grazie ad un’apposita autorità di gestione al cui vertice viene nominata la dirigente Roberta Sanna. È la sorella di Paolo Terzo e da oltre sei anni, detiene il 25% delle quote della ‘Raimondo Sanna Eredi’. Altrettante quote sono in capo al consigliere regionale e alle altre due sorelle, Adriana e Antonella. L’anno successivo, il 9 aprile 2013, la dirigente raddoppia e viene nominata dal presidente Cappellacci direttore generale dell’Agricoltura su proposta dell’assessore Oscar Cherchi, collega di partito di Paolo Terzo Sanna. Non risulta che durante il suo mandato abbia mai affrontato, attraverso il Servizio governance dell’assessorato, il problema delle cartelle insolute. Anche perché la Dg Roberta Sanna avrebbe dovuto chiedere centinaia di migliaia di euro all’imprenditrice Sanna Roberta. E infatti non l’ha fatto.

Incongruenze

Roberta Sanna perde la poltrona un anno dopo, nel maggio del 2014, con l’arrivo del centrosinistra e di Francesco Pigliaru. Condannata nel marzo 2014 in via definitiva per falso al processo Saatchi&Saatchi, oggi è direttore del Servizio beni culturali e sistema museale dell’assessorato regionale alla Pubblica istruzione. Nel modulo sulle incompatibilità che la Regione fa compilare ogni anno ai suoi dirigenti, nega di essere titolare di quote societarie. Le visure camerali però dicono il contrario.

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share