Cronistoria (e documenti riservati) di un pasticcio

La vicenda che ha come protagonisti il commissario del Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale Carlo Augusto Melis Costa e il perito agrario Francesco Putzolu è alquanto articolata e merita di essere scandita passo passo, con la pubblicazione dei singoli documenti e seguendo la cronologia degli eventi.

16 maggio 2016

Il commissario straordinario del Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale, Carlo Augusto Melis Costa, firma la delibera numero 5. Oggetto: affidamento incarico perito agrario Francesco Putzolu (leggi). È la pietra angolare della vicenda. Alla base, le “notevoli difficoltà nell’espletamento delle ordinarie funzioni dell’area amministrativa”, poiché il personale “è fortemente decresciuto” negli ultimi anni e quello di nuovo incarico […] necessita di un’adeguata formazione professionale con particolare riferimento agli adempimenti relativi alla fusione” dei consorzi Sardegna meridionale, Cixerri e basso Sulcis. Rilevata quindi “l’urgenza di avvalersi della collaborazione di una figura in possesso dei necessari requisiti di qualificazione professionale”, Melis Costa elenca una lunga serie di compiti da assolvere e individua “all’uopo, visto il curriculum e l’esperienza maturata nella gestione dei consorzi di bonifica, il signor Francesco Putzolu”, che per nove mesi tra il 2014 e il 2015 era stato commissario del Consorzio di bonifica del nord Sardegna. Nel contratto si specifica che Putzolu avrà la qualifica “’Area par 187′, preposto ad un settore organizzativo complesso per un totale di 16.700 euro fino al 31-12-2016”. Il provvedimento rimane ‘congelato’ in attesa del nullaosta dell’assessorato regionale al Personale, indispensabile in quanto Putzolu è un funzionario dell’assessorato regionale all’Agricoltura, anche se in quella data è addetto di Gabinetto dell’assessore Elisabetta Falchi.

15 giugno 2016

Cgil, Cisl e Filbi impugnano la delibera del 16 maggio e inviano una nota (leggi) al commissario Melis Costa e all’assessorato regionale all’Agricoltura. Intanto denunciano il mancato coinvolgimento delle Rsa (Rappresentanze sindacali aziendali) e, di conseguenza, sull’operazione manca il parere dei rappresentanti dei lavoratori, così come previsto dal contratto nazionale di lavoro. I sindacati però vanno oltre la mera contestazione di forma ed entrano nel merito della scelta del commissario, ritenendo in primis “frettoloso e ingeneroso il giudizio espresso sul personale consortile […] che ha mantenuto uno standard di elevata professionalità”. Domandano quale sia stato il “criterio di partecipazione alla selezione per l’affidamento dell’incarico” e fanno presente la “forte incongruenza tra la tipologia contrattuale scelta e l’assegnazione del parametro A 187”, riservato a chi è “in possesso del diploma di laurea”. Si ricorda che Putzolu ha un diploma di perito agrario. Infine, i sindacati fanno notare che nella delibera contestata si dice che l’atto non è soggetto a controllo preventivo di legittimità. Ma questo è “in evidente conflitto” con quanto disposto dalle norme (articolo 40 della legge regionale 6/2006, ndr).

12 luglio 2016

Il commissario Melis Costa invia una nota (prot. 6086, leggi) all’assessorato regionale all’Agricoltura e chiede l’autorizzazione affinché Putzolu, “funzionario di codesto assessorato che vanta specifica e ampiamente positiva esperienza”, possa svolgere l’incarico al Consorzio. La sorte di questo documento non è nota, visto che non verrà più richiamato nei carteggi successivi. La posizione dei sindacati, per il momento, non pare sortire alcun effetto.

12 agosto 2016

I sindacati tornano alla carica e scrivono nuovamente all’assessorato all’Agricoltura (leggi) e al commissario Melis Costa. È presumibile che fino ad allora, non hanno ricevuto alcun riscontro alla nota del 15 giugno. Ricordano allora che in merito alla delibera impugnata, Melis Costa “non ha deciso sull’opposizione”, così come prevedono le norme nel caso in cui i sindacati contestino un provvedimento, e chiedono per le ragioni già evidenziate a giugno e per la violazione dell’articolo 42 della legge regionale 6 del 2008 di “annullare la deliberazione n.5/2016”.

21 settembre 2016

Federico Ferrarese Ceruti, direttore del Servizio programmazione e governance dello sviluppo rurale dell’assessorato all’Agricoltura, scrive a Melis Costa (leggi), chiede copia della deliberazione contestata e invita il commissario del Consorzio di bonifica a far presente “nel termine di dieci giorni”, “eventuali controdeduzioni con relativi atti”.

3 ottobre 2016

Arriva la risposta di Carlo Augusto Melis Costa. Sostiene che la delibera impugnata dai sindacati (leggi) è “stata revocata con successiva delibera” in quanto “adottata senza concertazione sindacale”. Prosegue poi affermando che “detta concertazione si è ritualmente svolta, come da verbale, ed è stata confezionata successiva delibera (dove ovviamente si dà atto della revoca della precedente)”. Nella “successiva delibera” allegata alla lettera (leggi), non si parla però di revoca della precedente, quella del 16 maggio. Si legge invece che “non è stata attuata” poiché “adottata in assenza di informativa e concertazione sindacale”, poi “correttamente attuata in data 22 giugno 2016”. Il documento porta la data del 26 giugno 2016, ma è sbarrata. Si fa inoltre riferimento a una richiesta di nullaosta inviata il 30 giugno 2016 (prot. 5712) all’assessorato al Personale, che non compare in nessun’altra nota. Inoltre, la delibera non è mai stata pubblicata all’albo pretorio. Il perché lo spiega lo stesso Melis Costa. “Detta delibera […] è rimasta in attesa di numerazione nelle more della autorizzazione richiesta al competente assessorato al Personale. Nei fatti, il provvedimento impugnato (la delibera 5 del 16 maggio, ndr) è del tutto inefficace e oggetto di revoca da parte di successivo provvedimento”. È forse utile notare però che il “successivo provvedimento”, come ammesso dal commissario, non risulta nemmeno numerato e nell’albo pretorio del consorzio, anche per questo, non ve n’è traccia. Esiste solo la bozza che Melis Costa ha inviato il 3 ottobre appunto a Ferrarese Ceruti. Non si sa dunque se il provvedimento sia valido o meno. Sta di fatto che il commissario rassicura il direttore del Servizio programmazione: la delibera relativa all’incarico a Putzolu è “inefficace e oggetto di revoca”. Da notare inoltre che mentre Melis Costa afferma che “la concertazione sindacale” è stata “correttamente attuata in data 22 giugno 2016”, nella nota del 12 agosto i sindacati sostengono il contrario e ribadiscono le ragioni per le quali hanno impugnato l’atto già ampiamente evidenziate il 15 giugno, tra le quali spicca appunto la mancata concertazione. Oggi, il segretario regionale della Flai Cgil Anna Rita Poddesu conferma: “Non c’è stata alcuna concertazione. Da tempo peraltro lamentiamo la scarsa attenzione del commissario nei confronti del sindacato. Inoltre, vorremmo che nella gestione del Consorzio ci fosse maggiore trasparenza”.

12 novembre 2016

Malgrado la vicenda sembri archiviata, Tiziana Zucca, Capo di Gabinetto dell’assessore all’Agricoltura Elisabetta Falchi, firma il nullaosta che permette alla direzione generale dell’assessorato al Personale di autorizzare l’incarico a Putzolu, in quel momento addetto di Gabinetto della Falchi.

18 novembre 2016

Il direttore generale dell’assessorato al Personale, Maria Giuseppina Medde, prende atto del nullaosta firmato da Tiziana Zucca sulla base di una richiesta inviata dal Consorzio il primo agosto, firma l’autorizzazione (leggi) e informa contestualmente Putzolu, Melis Costa e Sebastiano Piredda, dg dell’assessorato all’Agricoltura. Scrive la dirigente che il documento si basa su una richiesta pervenuta dal Consorzio in data 1 agosto 2016. Richiama quindi il parere positivo di Zucca, specifica che l’incarico dovrà svolgersi al di fuori dell’orario di servizio, è subordinato al pieno assolvimento dei doveri d’ufficio e l’autorizzazione potrà essere revocata in qualsiasi momento. Ad esempio, se ci dovessero essere particolari esigenze da parte dell’ufficio. Un passaggio curioso, visto che come detto Putzolu in quella data non prestava servizio in ufficio ma faceva parte dello staff dell’assessore Falchi. L’autorizzazione è concessa fino al 31 dicembre 2016, così come richiesto mesi addietro dal commissario Melis Costa.

7 dicembre 2016

Nello stesso giorno in cui l’assessore all’Agricoltura Elisabetta Falchi presenta dimissioni irrevocabili, Carlo Augusto Melis Costa firma la delibera 31/2016 (“Affidamento incarico perito agrario Francesco Putzolu”, leggi) e poco dopo il contratto con il collaboratore. In massima parte la delibera riprende quella del 16 maggio impugnata dai sindacati e poi quella ‘fantasma’ del 26 giugno (con la data sbarrata) inviata a Ferrarese Ceruti. Scrive tra le altre cose il commissario che “con nota 1732 del 26 luglio” è stata “richiesta all’assessore competente (assessorato, ndr) l’autorizzazione per la collaborazione di che trattasi” e si prende atto del fatto che “la precedente deliberazione n.5 del 16 maggio 2016, adottata in assenza di informativa e concertazione sindacale, non è stata attuata”. Ribadisce quindi che “la concertazione sindacale è stata correttamente attuata in data 22 giugno 2016 e pertanto la presente nuova delibera viene riproposta”. Assegna a Putzolu la qualifica di ‘Area par 187’, quella per cui come ricordato dai sindacati è necessaria la laurea, e fissa il compenso in 16.100 euro, vale a dire 600 euro in meno rispetto al compenso deciso a giugno. Non è dato sapere se questa variazione sia legata al fatto che, secondo il decreto dell’assessorato al Personale 917/P del 26 maggio 2000 (leggi), la collaborazione non può fruttare al dipendente oltre il 50 per cento dello stipendio che incamera da funzionario regionale. Il contratto prevede che la collaborazione di Putzolu duri sei mesi, ma come visto l’autorizzazione dell’assessorato al Personale scade il 31 dicembre.

21 dicembre 2016

Sardinia Post dà conto dell’intera vicenda e nelle stesse ore il direttore del Servizio programmazione e governance sviluppo rurale dell’assessorato all’Agricoltura, Federico Ferrarese Ceruti, scrive a Melis Costa chiedendo “urgenti informazioni” (leggi) in merito a quanto appreso “informalmente” sulla collaborazione di Putzolu. Il dirigente sottolinea che lo stesso Melis Costa aveva fatto sapere, il 3 ottobre, che la delibera impugnata dai sindacati era stata revocata e perdeva dunque di ogni efficacia. Che la questione, insomma, era archiviata. E invece ora spuntava una nuova delibera con annesso contratto. Ferrarese Ceruti comunque concede il beneficio del dubbio e scrive che “qualora sia stata effettivamente adottata una nuova deliberazione negli stessi termini dell’atto dichiarato revocato (deliberazione n.5 del 16 maggio 2016) la stessa potrebbe presentare profili di illegittimità, tenuto conto che ordinariamente il conferimento di una consulenza deve essere preceduto dalla preventiva ricognizione delle professionalità interne all’Ente in grado di assolvere i medesimi servizi a cui deve far seguito, in caso di carenza in organico, l’espletamento di una procedura selettiva sulla base della normativa di riferimento e dei comuni principi di pubblicità e trasparenza che devono reggere l’attività di qualsiasi ente pubblico”. Da qui la richiesta di “urgenti informazioni” entro dieci giorni.

23 dicembre 2016

Il direttore generale dell’assessorato all’Agricoltura, Sebastiano Piredda, comunica all’assessorato al Personale che Francesco Putzolu, in seguito alle dimissioni dell’assessore Falchi e al conseguente scioglimento dell’ufficio di Gabinetto, è tornato al suo posto, vale a dire è “rientrato nei ruoli della direzione” dell’assessorato all’Agricoltura.

28 dicembre 2016

L’ultimo atto della vicenda si consuma pochi giorni prima di Capodanno (e della scadenza naturale dell’autorizzazione a Putzolu) quando il direttore generale dell’assessorato al Personale Maria Giuseppina Medde prende atto della nota di Piredda e revoca l’autorizzazione al perito agrario (leggi). Questo perché “l’affidamento degli incarichi di consulenza da parte di Consorzi di bonifica, al proprio personale (dell’assessorato all’Agricoltura, ndr) è da ritenersi incompatibile e non autorizzabile considerate le funzioni di controllo esercitate dall’assessorato dell’Agricoltura nei confronti dei suddetti Consorzi”. E dunque “è revocata, con effetto immediato, per sopravvenuta incompatibilità con le funzioni svolte, l’autorizzazione” rilasciata il 18 novembre.

P. S.

 

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