Coronavirus, pazienti gravi da intubare: spuntano corsi formativi dell’ultima ora

Addestramento intubazione orofaringea per operatori sanitari emergenza Covid-19‘. Si legge così nella determinazione numero 1732 firmata il 31 marzo dall’azienda unica Ats e relativa alla Assl di Nuoro. Il 31 marzo vuol dire due giorni fa. Quindi, in piena pandemia da coronavirus, nel capoluogo barbaricino si sono accorti di dover formare personale per i pazienti gravi da intubare. Un fatto insolito, non fosse altro che il San Francesco, il presidio sanitario del territorio, è classificato come ‘ospedale covid’ nel piano regionale di emergenza. Ovvero dovrebbe essere già attrezzato per la gestione degli infetti.

L’attività addestrativa a cui la Assl barbaricina ha aderito è quella promossa da una società privata. Precisamente il Centro di simulazione medica Simannu, “per il quale il presente atto costituisce formale incarico”, è scritto nella deliberazione che ha in calce la firma del direttore del servizio, Giovanni Salis.

A leggere il documento (qui il testo integrale), il problema del personale da addestrare è nato il 21 marzo. A quella data è attribuita la comunicazione della direttrice della Assl di Nuoro, Grazia Cattina, che “ha richiesto di formare con urgenza alle procedure di ‘intubazione orofaringea’ gli operatori afferenti alla Cardiologia”.

Costo del corso: 5mila euro. La spesa sostenuta dall’Ats andrà a “gravare sui fondi per la formazione definiti con la deliberazione 323 del commissario straordinario datata 30 dicembre 2019” e con la quale è stato approvato “Il piano formativo aziendale 2020″. Non solo: nella determinazione è scritto che la Simannu è ” la scelta più adeguata tra quelle possibili sul piano scientifico e didattico”.

Scorrendo la lettera-brochure della Simannu si scopre che il corso per l’intubazione è stato organizzato per i soli “medici e infermieri della Cardiologia del San Francesco. Circa venti” in tutto, è scritto ancora. Il documento – qui il testo integrale – è del 23 marzo, lo stesso giorno in cui sono cominciati i corsi. Che si sono conclusi prima del 31 marzo, si ricava ancora dalla deliberazione dell’Ats.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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