Bilancio Abbanoa, trappola a Solinas: ex fedelissimo si smarca dalla Regione

Presidente contro presidente. Da una parte Gabriele Racugno, il numero uno del Cda Abbanoa messo lì dal governatore Christian Solinas a giugno 2020; dall’altra proprio il capo della Giunta sarda che prima di Natale ha bloccato l’Assemblea della società fissata per il 14 dicembre, sfiduciando di fatto i vertici della spa. Ma passato meno di un mese da quella sberla politica, Racugno, senza cambiare di una virgola l’impostazione al documento contabile stoppato da Solinas, ha di nuovo convocato i Comuni-azionisti, rappresentanti dai sindaci, per far approvare il bilancio inviso al governatore.

L’appuntamento, alla Fiera di Cagliari, è fissato per il 26 gennaio. L’oggetto della contesa sono sempre i conguagli regolatori, ovvero i crediti sui consumi che la spa del servizio idrico può vantare sugli utenti. Con quella voce, prevista per legge, Abbanoa chiuderebbe i conti del 2019 con un utile di nove milioni di euro. Invece Racugno vuole stralciare i conguagli d’accordo con un altro componente del Cda, l’amministratore delegato Fernando Ferri, ciò che significa chiusura di esercizio con una perdita di 10 milioni.

Quando lo scorso 14 dicembre Solinas, con appena sei righe di nota, ha fermato l’Assemblea convocata da Racugno, ha accesso luce rossa proprio a questa strategia contabile che ha preoccupato soprattutto i sindaci. I quali, tramite Andrea Soddu del Cal (Consiglio delle autonomie locali) ed Emiliano Deiana di Anci (Associazione dei Comuni), avevano invitato Racugno a fermare il gioco e a rinviare l’assemblea.

Il presidente di Abbanoa, però, rispose picche. Di qui l’intervento di Solinas che obbligò Racugno, docente universitario in pensione, a mettersi sull’attenti. Del resto, il bilancio 2019 di Abbanoa si stava approvando serenamente la scorsa primavera, nei termini di legge (entro giugno), quando la società era ancora in mano all’amministratore unico del Pd, Abramo Garau. Ma proprio in quella fase preparatoria al voto del documento contabile, l’allora assessore ai Lavori pubblici, Roberto Frongia (scomparso lo scorso 23 dicembre), sollecitò a Garau un passo indietro in nome di una riforma della spa, con un’organizzazione meno verticistica. Tanto che al posto dell’amministratore unico, viste le dimensioni della società (l’azienda macina ricavi per oltre 300 milioni di euro annui), è stato fatto spazio alla terna del Cda, presieduta da Racugno.

Tuttavia che le cose non sono andate come sembrava. Garau è stato silurato insieme al Dg Sandro Murtas, ugualmente finito ‘sotto accusa’ perché considerato troppo potente (era il capo dell’apparato amministrativo). Ma la collegialità tanto sbandierata negli annunci riformisti non si è affatto vista. Anzi: con il beneplacito di Frongia, in una seduta di Cda conclusa con una clamorosa spaccatura, è successo che l’11 dicembre, appena quattro giorni prima dell’Assemblea stoppata da Solinas, Racugno votò per il triplo incarico a Ferri, a cui è stato assegnato anche il ruolo di direttore generale (roba da 160mila euro all’anno da sommare ai 40mila di compenso come Ad). Si oppose invece il consigliere di amministrazione ex Forza Italia, Franco Piga, ormai mal sopportato da Racugno e Ferri.

C’è da dire che a metà dicembre, quando Solinas fece rientrare nei ranghi Frongia, Racugno e Ferri, fermò questa partita dei conguagli. Un disegno che tanto somiglia a uno scenario da affondamento societario (Sardinia Post lo ha raccontato in un approfondimento di ottobre 2020). Ma adesso Racugno lo sta riproponendo, malgrado sul punto esista pure il parere negativo chiesto a un esperto di diritto societario da Egas, l’ente di controllo di Abbanoa presieduto da un altro sindaco, il gallurese di Calangianus, Fabio Albieri (clicca qui per leggere il documento). E proprio rispetto alle fasce tricolori il presidente di Abbanoa sembra non avere alcuna attenzione. Non una delle osservazioni sul bilancio sollevate dai Comuni è stata accolta dal Cda.

Se Racugno, che è di nomina politica ma non più vicino a Solinas, sta andando avanti, ha evidentemente la copertura. L’ipotesi più probabile è che la strategia sullo stralcio dei conguagli regolatori continui a piacere sia ai Riformatori, il partito di Frongia, sia a Sardegna 20Venti, il movimento fondato dall’ex consigliere di Forza Italia, Stefano Tunis e che ha indicato Ferri nel Cda e come amministratore delegato.

I rapporti tra Racugno e Solinas sono ufficialmente naufragati il 23 ottobre, proprio nei giorni in cui Racugno si stava facendo pagare uno stipendio che sembra non dovuto (la Procura di Cagliari ha acquisito i documenti). Allora Franco Mula, il capogruppo del Psd’Az in Consiglio regionale, diffuse una nota al vetriolo. A Racugno chiese testualmente “un sussulto di dignità” con annesse dimissioni. È evidente che Mula non ha fatto di testa sua, ma ha assecondato una richiesta di Solinas. Il quale, a sua volta, agisce da governatore in una spa dove la Regione ha oltre il 70 per cento di quote e lui è il rappresentante legale. Da ora al 26 gennaio se ne vedranno delle belle nel centrodestra.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share