Abbanoa, c’è un’altra lettera-denuncia: “Guerre di potere e ingegneri vessati”

Abbanoa finisce di nuovo sulla graticola. Contro il gestore sardo del servizio idrico integrato spunta una lettera-denuncia che si aggiunge all’esposto presentato nelle scorse settimane su due diversi concorsi banditi nel 2019 (qui la selezione 1, qui la seconda). Stavolta l’oggetto della segnalazione è l’organizzazione degli uffici: in quasi venti pagine di documento viene raccontata “la guerra di potere” fatta di “irregolarità contrattuali, disparità di trattamento e sovraccarichi di lavoro”, è scritto.

È dettagliatissimo il racconto che viene fuori, con una premessa: “Ormai da diversi anni – si legge – l’intento della società è schiacciare verso il basso le responsabilità, alleggerendo i vertici aziendali e i dirigenti” a scapito “del personale inquadrato come sesto livello”, ovvero impiegati. E si è trattato quasi sempre di ingegneri. Il documento è stato spedito via mail, con posta certificata, all’assessorato ai Lavori pubblici guidato da Roberto Frongia; al presidente dell’ente di controllo Egas, Fabio Albieri; all’Ordine degli ingegneri di Cagliari; all’Ispettorato del lavoro.

Cosa succede nella pratica è descritto poco dopo, in una catena di cui solo pochissimi sembrano salvarsi. “I dirigenti – si legge ancora – sono di per sé vittime di una politica di controllo e oppressione da parte dei vertici aziendali che negli anni li ha limitati nelle loro scelte e nella loro autonomia di gestione del relativo settore di assegnazione”. Da qui, appunto, un effetto a cascata, sempre stando a quanto emerge dalla lettera-denuncia. “Questi – è ancora il riferimento ai dirigenti – schiacciati e stressati, hanno delegato e continuano a delegare una serie di responsabilità e doveri verso i tecnici” dello stesso settore e con inquadramento contrattuale più basso. In particolare verso “gli impiegati di sesto livello, spesso neo assunti, privi di poteri di ogni sorta, semplicemente ‘insigniti’ della nomina di responsabile unico del procedimento (Rup), i quali non hanno a loro volta la possibilità di delegare o chiedere collaborazione”. Questo perché “risultano essere l’ultimo gradino della piramide di potere e accumulano sulle proprie spalle eccessivi carichi di responsabilità e lavoro”.

Che in Abbanoa non tutti fili liscio, è emerso anche nei giorni scorsi. In un articolo di Sardinia Post sono stati anticipati i contenuti di una rivoluzione interna di cui si sta dibattendo nell’assessorato ai Lavori pubblici, visto che la Regione è il principale azionista di Abbanoa con oltre il 70 per cento di quote. A filtrare è l’ipotesi di una rivoluzione organizzativa con l’attivazione di due direzione, una tecnica e l’altra amministrativa, e minori poteri al Dg.

Sempre stando alla lettera-denuncia, anche tra gli stessi Rup “c’è in atto una guerra” che viene definita “tra poveri” e la cui causa viene imputata “ai forti squilibri nei carichi di lavoro e di responsabilità”, è scritto ancora. “I tecnici-responsabili del procedimento “fanno a gara per evitare nuovi compiti o per rimandarli a qualcun altro”, in quanto questo “lavoro forzato non è mai gratificante” e anzi risulta “quasi ingannevole verso il singolo dipendente incaricato”. Il motivo viene trovato, tra l’altro, nel fatto che “in Abbanoa è assente ogni forma di
incentivazione alla presa di responsabilità”.

Ancora dalla lettera-denuncia: “Quanto detto sopra, riguarda una grave anomalia interna all’organizzazione di Abbanoa, fortemente penalizzante per i dipendenti ingegneri che vengono investiti di certe responsabilità. Viene fornito anche qualche numero: “Ciascun responsabile del procedimento – si legge – è caricato in media con un numero di interventi da gestire che va dai sette ai dieci, per importi complessivi di finanziamenti che vanno da 15 a 30-40 milioni di euro per ogni singolo Rup. Oltre tale onere, alcuni tecnici ingegneri vengono anche gratuitamente incaricati della mansione superiore, quella di Rub, responsabile di unità di business”.

Al momento non è dato sapere se e quali verifiche sulla gestione di Abbanoa stanno svolgendo l’Egas e la Regione. Di l’approfondimento del nostro giornale sul ‘caso Abbanoa’ non termina qui (2 – continua).

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

 

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