Tumori, Nuoro e Macomer maglia nera

A Nuoro e Macomer ci si ammala di tumore più che nei distretti sanitari di Siniscola, Sorgono e dell’Ogliastra. Lo rivela il nuovo studio del Registro Tumori della provincia di Nuoro.

I dati diffusi lo scorso 23 dicembre dall’istituto diretto da Mario Usala parlano chiaro,  anche perché elaborati in maniera tale da correggere eventuali distorsioni legate al numero e all’età dei residenti nelle diverse realtà territoriali. Ecco dunque i risultati standardizzati: nel periodo compreso tra il 2003 e il 2012, le patologie tumorali  hanno colpito soprattutto la popolazione femminile del Marghine e quella maschile del Nuorese. In questo caso, tuttavia, le differenze di genere contano poco. Tant’è vero che gli uomini del Marghine e le donne del Nuorese guadagnano il secondo gradino nella triste classifica delle categorie più colpite da tutti i tumori.

Unico caso in controtendenza la maggiore incidenza dei linfomi non Hodgkin nel distretto sanitario di Sorgono, dove preoccupa anche la diffusione del tumore al polmone, di cui il distretto di Macomer detiene il primato. Si tratta di un dato rilevante: “Linfomi non Hodgkin e tumori polmonari vengono considerate le patologie-spia della presenza di condizioni ambientali degradate”, spiega il presidente Isde-Medici per l’ambiente Sardegna Vincenzo Migaleddu.

Intanto, Usala ha promesso ulteriori approfodimenti: per i primi mesi del 2016 si attendono, infatti, i dati relativi ai tassi di mortalità e di sopravvivenza ai tumori nei cinque distretti sanitari.

Centro epidemiologico e Registro Tumori: dati a confronto

In attesa dei nuovi dati, impossibile non far riferimento alla recente fotografia dello stato di salute della popolazione della Sardegna centrale scattata dal Centro epidemiologico dell’Asl di Nuoro diretto dalla dottoressa Maria Antonietta Atzori. Interrogato dall’assessorato all’Ambiente nell’ambito della procedura di Valutazione d’Impatto ambientale del nuovo inceneritore di Tossilo, il Centro aveva sostenuto che “la zona di Macomer non è certamente la più colpita dalle patologie tumorali (tra i vari distretti monitorati dall’Asl 3 di Nuoro ovvero Nuoro, Ottana, Siniscola e Sorgono, ndr)”. Si tratta di una posizione che sembra stridere con i risultati dello studio del Registro accreditato presso l’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro (non interpellato dall’Assessorato all’Ambiente a dispetto del suo ruolo), che ritiene invece l’inceneritore di Macomer “potenzialmente nocivo”.

“In quel caso, il Centro si era limitato a comparare i dati relativi al periodo 2000-2003 con quelli del 2006-2009, registrando una diminuzione della mortalità per tumore del 2,7. Se il Centro epidemiologico avesse utilizzato i dati relativi al 2011-2013,  disponibili già al tempo, avrebbe inscoperto che i tassi di mortalità erano in forte aumento”, spiega oggi Migaleddu.

Riprende forza il no all’inceneritore

Sebbene il Registro Tumori  si sia per ora limitato a descrivere l’incidenza delle varie patologie tumorali, i recenti dati sembrano confermare le criticità evidenziate da Isde – Medici per l’ambiente. Ragion per cui Migaleddu rivolge un invito alla Regione: “Chi in giunta dovesse essere sensibile alle questioni sanitarie, oggi dovrebbe spendersi per applicare il principio di precauzione e bloccare il nuovo inceneritore, nonostante sia già stato approvato”.

Rincara la dose Franca Battelli di Zero Waste Sardegna, che da anni si batte contro l’impianto della piana di Macomer:  “La presenza più che ventennale di un inceneritore non può essere sottovalutata. La giunta invece ha finito per minimizzare l’impatto dell’inceneritore, dando il via libera nonostante l’assenza di dati certi sullo stato di salute della popolazione, dell’ambiente e sul potenziale impatto degli inquinanti sulla catena alimentare. Per di più, il nuovo impianto inquinerà più del vecchio, come emerso dai documenti presentati nelle conferenze di servizi convocate dalla Provincia di Nuoro per il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale”.

Piero Loi

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